Strisce
“Che fine hanno fatto le meravigliose STRISCE?”, “Come mai avete soppresso la pagina?”, “Sono sorrisi che mancano”, “Era la pagina preferita di mia figlia!”, “Spero la mancanza sia temporanea”, “Ditemi che è solo una fase di passaggio”, “Non facciamo scherzi”, “Erano fantastiche!”.
A volte dichiariamo il nostro amore per qualcosa solo quando ci rendiamo conto della sua assenza. Appena la pagina delle strisce ha smesso di uscire abbiamo ricevuto decine di email. L’avevamo sospesa perché era finita la storia di Sascha Hommer, ambientata nel museo. Nel frattempo Makkox si era reso conto di preferire le vignette alle strisce, e quindi ha traslocato nell’ultima pagina, mentre Zerocalcare ha deciso di concentrarsi su altri reportage dopo quello su Kobane. C’è voluto un po’ di tempo per trovare chi li sostituisse e finalmente ce l’abbiamo fatta.
Questa settimana debuttano tre nuove strisce: Sephko, del cileno Gojko Franulic; Fingerpori, del finlandese Pertti Jarla, una striscia nata sulle pagine del principale quotidiano del paese, Helsingin Sanomat; e Mediocri, dell’italiano Tuono Pettinato, fatta apposta per Internazionale; oltre ovviamente al coniglio Buni di Ryan Pagelow. Ma le strisce non sono l’unica novità.
Le correzioni traslocano dalla carta al sito, da dove Giulia Zoli continuerà a tenerci d’occhio allargando lo sguardo alla rete, e sul giornale arriva lo scrittore Domenico Starnone, che ogni settimana si occuperà di parole.
Questo articolo è stato pubblicato il 20 marzo 2015 a pagina 3 di Internazionale, con il titolo “Strisce”. Compra questo numero | Abbonati