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Minime

Scatoloni usati durante una protesta davanti alla casa di Jeff Bezos a New York, 2 dicembre 2020. (Paul Frangipane, Bloomberg/Getty Images)

Quando si parla di Amazon prevalgono spesso i toni esagerati. Come nel caso di Walter Isaacson, ex giornalista di Time, che nell’introduzione a una raccolta di scritti di Jeff Bezos (per lo più lettere agli azionisti), ha paragonato il fondatore di Amazon a Leonardo da Vinci, Benjamin Franklin e Albert Einstein. D’altra parte i numeri sono così grandi da diventare quasi irreali e a stento comprensibili.

Bezos ha un patrimonio di 186 miliardi di dollari. È l’uomo più ricco del mondo, ed è così ricco che se oggi regalasse 105mila dollari a ogni dipendente, il suo patrimonio personale sarebbe comunque uguale a quello che aveva a metà marzo. Amazon è cresciuta molto nei mesi della pandemia, approfittando dei lockdown e delle chiusure dei negozi in tutto il mondo. Nel terzo trimestre del 2020 ha triplicato l’utile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

E per far fronte alla crescita, in dieci mesi ha assunto 427.300 nuovi dipendenti, arrivando ad averne in tutto il mondo 1,2 milioni, quasi quanti gli abitanti di Milano. La rapidità dell’aumento non ha precedenti nella storia degli Stati Uniti e l’unico paragone possibile è con la crescita occupazionale dell’intera industria pesante durante la seconda guerra mondiale. Il New York Times scrive che oggi la società di Bezos sta lavorando con le scuole materne per concordare “le basi dell’istruzione tech” e garantirsi un futuro di manodopera qualificata.

“Stiamo diventando la nazione Amazon”, ha detto Margaret O’Mara, storica dell’università di Washington. Per questo una coalizione internazionale di lavoratori e lavoratrici di Amazon, movimenti, sindacati e organizzazioni ambientaliste ha dato vita alla campagna Make Amazon pay, avanzando una serie di richieste tutto sommato minime: compensi equi per i dipendenti, rispetto dei diritti sindacali, riduzione dell’impatto ambientale e che finalmente Amazon paghi le tasse in modo proporzionato ai suoi ricavi.

Questo articolo è uscito sul numero 1387 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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