Desiderio e disgusto
Caratteristiche La saliva, un liquido chiaro prodotto dalle ghiandole salivari, serve a masticare, deglutire, parlare, proteggerci da un buon numero di batteri e… per pratiche sessuali diverse dalla sacrosanta penetrazione vaginale. In Francia, secondo una ricerca dell’Ifop, nove persone su dieci dichiarano di aver già succhiato o leccato il sesso del partner.
Numeri In Sang, sueur, salive (Dunod 2021), l’autore norvegese Åsmund Eikenes scrive che “ogni giorno le ghiandole salivari producono fino a 1,5 litri di saliva, ovvero più di un cartone di latte”. Questo cartone di latte si presenta in due forme: saliva a riposo, che è viscosa, e saliva stimolata. Per buongustai: trasformando i solidi in liquidi, la saliva ci permette di gustare il cibo, e perfino di sentire prima il piacere, il che spiega la celebre “acquolina” davanti a dei profiteroles. Naturalmente, è possibile salivare anche in senso metaforico: all’idea di un appuntamento erotico, per esempio.
Tanti baci Il bacio con la lingua intriga gli adolescenti, ma anche chi studia la trasmissione dei batteri. Nel 2012, un gruppo di ricercatori olandesi guidati dal professore di microbiologia Remco Kort prelevò campioni di saliva da ventuno coppie prima e dopo un bacio di circa dieci secondi. Verdetto: se una coppia si baciasse con quel trasporto più di nove volte al giorno condividerebbe una tale quantità di batteri da segnare la lingua dell’altro per tutta la vita. La seconda scoperta, un po’ più rassicurante, è che la saliva che finisce nello stomaco dopo quel tipo di bacio impedisce ad altri batteri di insediarsi nel cavo orale e sulla lingua degli amanti.
Simbologia Mi scuso con chi di voi sta facendo colazione, ma la saliva rimanda inevitabilmente all’infernale trio composto da bava, sputo e saliva. I primi due sono (in genere) involontari. Parlando di bava, ovviamente, il pensiero va all’infanzia e ai neonati. Ma si continua a sbavare anche da adulti: nel sonno, nella sgocciolante beatitudine del sonno (attenzione all’alito mattutino!). Le goccioline di saliva, invece, rimandano al mondo della sporcizia… e delle malattie, come il covid-19 ci ha ricordato. Lo sputo ha una connotazione ben più negativa. In un articolo del 2022 intitolato “Psychanalyse du postillon” (Psicanalisi dello sputo), lo psicanalista e sessuologo Guy Lesœurs scriveva che “lo sputo è un proiettile più o meno carico di disprezzo e sostanza salivare, che è assemblato in bocca e compresso per essere espulso in modo più violento e cattivo”. È ovviamente una violenza incivile: sputare per strada offende le regole della convivenza, anche quando avrebbe una funzione liberatoria.
Di avviso un po’ diverso è lo psicologo e psicanalista Pascal Le Maléfan, che in un articolo del 2011 associa lo sputo degli adolescenti all’eiaculazione: “È molto probabile che l’atto di sputare abbia anche una connotazione sessuale, nella quale l’obiettivo è ovviamente quello di mostrare, a chiunque sia interessato, che il liquido sputato sul marciapiede sia simile a quello espulso dal pene”.
Pratiche Nei film pornografici gli interpreti amano sputare sulla vulva o sull’ano del/la partner per lubrificarli. Perché no, direte voi: secondo uno studio tedesco, per seccarsi la saliva impiega un’ora e quaranta minuti. Ma sarebbe meglio evitare: la saliva può trasmettere malattie sessuali. E non è poi così comoda: per facilitare la penetrazione, nulla batte il lubrificante! In ogni caso, nel porno lo sputo non è concepito per fluidificare il rapporto sessuale. È più che altro un classico esempio di dominazione: esprimendo il suo disprezzo per la persona che sta per penetrare, il maschio – perché spesso di maschio si tratta – mostra chi comanda.
Idea-aperitivo Alcune bevande tradizionali sono in parte prodotte con la saliva umana. È il caso, in particolare, del masato e della chicha, tipiche della foresta pluviale peruviana. In Giappone, una ricetta tradizionale per la preparazione del saké prevede di masticare il riso per poi sputarlo in forma di purea, aggiungendo infine acqua e alcune spezie. La saliva e il lievito contribuiscono a creare un alcolico assai particolare. Chi ha detto che la saliva non può essere inebriante?
Film Volete ridere? Recuperate Il primo bacio (2009), esordio del fumettista Riad Sattouf. Nella scena in cui Hervé (un giovane Vincent Lacoste) scopre come si fa a “limonare”, le spiegazioni tecniche sono a dir poco bizzarre. Per una versione un po’ più hot, vi invito a rivisitare I segreti di Brokeback Mountain (2006), di Ang Lee, in cui Heath Ledger si sputa nella mano prima di oltraggiare la virtù di Jake Gyllenhaal.
(Traduzione di Matteo Colombo)
Maïa Mazaurette è lo pseudonimo di una scrittrice, editorialista, blogger e pittrice francese, nata a Parigi nel 1978. Nelle sue opere tratta principalmente temi legati alla sessualità, al genere, al ruolo delle minoranze e al corpo. In Italia è stato pubblicato il suo libro Il chiodo fisso (Mondadori). Ha una rubrica mensile sul quotidiano francese Le Monde.