Il diritto di stamparsi il proprio organo sessuale
Non parlerò di Donald Trump. Parlerò della possibilità di stampare un organo sessuale con una stampante tridimensionale biologica. Il che può essere un altro modo di rispondere a Trump. Fino a oggi, la trasformazione anatomica di un corpo transessuale implicava un doppio processo: distruzione dell’apparato genitale e sterilizzazione. Funzionava, e ancora funziona, così nella maggior parte delle operazioni di vaginoplastica e di falloplastica.
Questi tipi di chirurgia sono la secolarizzazione tecnico-scientifica di un sacrificio rituale nel corso del quale il corpo trans è sottoposto a un supplizio, mutilato e reso inadatto a ogni tipo di riproduzione sessuale. L’obiettivo non è l’intensificazione del potenziale vitale del corpo (che lo si chiami salute, piacere o benessere) bensì la riaffermazione della norma fallocratica e dell’estetica eterosessuale penetrante/penetrato.
Avremo presto, non c’è alcun dubbio, la possibilità di stampare i nostri organi sessuali con una biostampante tridimensionale. Il bioinchiostro sarà fabbricato a partire da un composto di aggregati di cellule madri provenienti dal corpo al quale l’organo è destinato: quest’organo sarà innanzitutto disegnato su un computer prima di essere impiantato nel corpo che lo riconoscerà come suo.
La nuova eresia
Questo processo è già stato sperimentato per organi come il cuore, i reni o il fegato. È curioso che i laboratori di ricerca non parlino della stampa degli organi sessuali, evocando dei limiti “etici”. Ma di quale etica si tratta? Perché dovrebbe essere possibile stampare un cuore ma non un pene, una vagina o un clito-pene? Non sarebbe in alcun caso pensabile immaginare una quantità n+1 di organi sessuali impiantabili?
Dobbiamo considerare l’etica della differenza sessuale come un limite etico alla trasformazione del corpo umano? Ricordiamoci che nel 1451, quando Johannes Gutenberg dichiarò che era capace di stampare 180 copie della Bibbia (ritenuta la parola di dio) con 42 righe di testo per pagina in poche settimane (mentre occorrevano due anni per farlo a mano), non fu considerato solo immorale ma anche eretico. Oggi sappiamo concepire una stampante tridimensionale biologica ma non siamo in grado di usarla liberamente. Le nostre macchine sono più libere di noi.
I nostri corpi sono riconosciuti solo in quanto produttori potenziali di ovuli o di spermatozoi
Presto smetteremo di stampare libri e cominceremo a stampare la carne. Entreremo in una nuova era di scrittura biologica digitale. L’era di Gutenberg è stata caratterizzata dalla desacralizzazione della Bibbia, dalla secolarizzazione del sapere, dalla proliferazione delle lingue vernacolari ai danni del latino e dalla moltiplicazione delle lingue politicamente dissidenti. Entrando nell’era Gutenberg biologica tridimensionale, conosceremo la desacralizzazione dell’anatomia moderna come lingua vivente dominante.
I regimi d’egemonia maschile e di differenza sessuale (che sono ancora prevalenti oggi, anche se in crisi a partire dal 1968) equivalgono, nell’ambito della sessualità, a quel che il monoteismo religioso rappresentò nell’ambito teologico. Così come sembrava impossibile (o sacrilego) per l’occidente medievale rimettere in discussione la parola divina, oggi sembra un’aberrazione rimettere in discussione il binarismo sessuale. Eppure si tratta solo di categorie storiche, mappe mentali e limitazioni politiche alla proliferazione indefinita della soggettività.
Le logiche del binarismo sessuale e della differenza tra omosessualità ed eterosessualità sono gli effetti della sottomissione della potenza di un corpo a un processo d’industrializzazione della riproduzione sessuale. I nostri corpi sono riconosciuti solo in quanto produttori potenziali di ovuli o di spermatozoi che sottomettiamo a una catena familiar-fordista nella quale sono destinati a riprodursi.
Quale sesso desideriamo avere
Mascolinità e femminilità, eterosessualità e omosessualità non sono leggi naturali ma pratiche culturali contingenti. Linguaggi del corpo. Estetiche del desiderio. La possibilità di disegnare e stampare i nostri organi sessuali ci metterà di fronte a questioni nuove. Non più il sesso anatomico con cui nasciamo, ma quale sesso desideriamo avere.
Come il corpo trans, decidiamo intenzionalmente d’introdurre delle variazioni ormonali o morfologiche che non possono essere riconosciute esclusivamente come maschili e femminili secondo i codici binari del genere, rendendo possibile impiantare una moltitudine di organi sessuali in un corpo. Sarà possibile avere un pene con un clitoride oppure nessuno dei due. O ancora un terzo braccio al posto del pene, o un clitoride sul plesso solare oppure un orecchio erotizzato dedito al piacere sessual-uditivo. Verrà il tempo dell’estetica antisessuale definita non dalle leggi della riproduzione sessuale bensì dai princìpi di complessità, singolarità, intensità e affetto.
(Traduzione di Federico Ferrone)