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L’uomo che uccise Don Chisciotte, vent’anni dopo

Toby, un regista egocentrico, cinico e disilluso si ritrova sui luoghi dove, ancora giovane e pieno di entusiasmo, aveva realizzato il suo primo, piccolo film ispirato a Don Chisciotte. Tra gli abitanti del paesino che aveva coinvolto nel suo progetto giovanile ritrova anche il ciabattino che aveva scritturato per interpretare l’uomo della Mancia, completamente impazzito e convinto di essere l’eroe creato da Miguel de Cervantes.

Don Chisciotte e Terry Gilliam avevano un conto in sospeso, come racconta il bellissimo documentario Lost in La Mancha. Gilliam ci ha messo quasi vent’anni a portare sullo schermo L’uomo che uccise Don Chisciotte, gli interpreti sono cambiati (Adam Driver ha preso il posto di Johnny Depp, Jonathan Pryce quello di Jean Rochefort) e la sceneggiatura si è evoluta. Ma a questo punto mi piace pensare che il film, dal quale è fantastico lasciarsi travolgere, sia solo un nuovo capitolo di un romanzo che non finirà mai.

L’uomo che uccise Don Chisciotte
Di Terry Gilliam. Con Adam Driver, Jonathan Pryce, Joana Ribeiro, Stellan Skarsgård, Olga Kurylenko. Regno Unito/Spagna/Portogallo/Francia/Belgio 2018, 132’. Su Prime Video.


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