Lia Pasqualino e le altre mostre del weekend
Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat
Ono arte contemporanea, Bologna
Fino al 5 marzo 2017
Jean-Michel Basquiat fu introdotto nel mondo dell’arte da Andy Warhol, che lo coinvolse nelle attività della sua Factory. I due collaborarono anche alla realizzazione di diverse opere: Basquiat inseriva tratti espressionisti, slogan e scritte nei lavori di Warhol. “Una pittura istintuale e primitiva che si andava a miscelare a quella serigrafica e seriale di Warhol”, spiegano i curatori della mostra. A Bologna sono esposti trentasei ritratti scattati ai due artisti da Anton Perich, Lee Jaffe, Bart van Leeuween e Fred W. McDarrah.
Paolo Monti
Castello Sforzesco, Milano
Fino al 12 marzo 2017
La mostra presenta duecento fotografie originali scattate tra il 1935 e il 1982, oltre a riviste, libri e documenti inediti. Monti (1908-1982) si avvicinò alla fotografia negli anni venti, ma è stato il periodo trascorso a Venezia, in cui si trasferì nel dopoguerra, e l’incontro con il gruppo di fotografi con cui fondò il circolo “La gondola”, a segnare una svolta nella sua attività. A Milano lavorò per le Triennali, per i maggiori studi di architettura, per i musei del Castello Sforzesco e per la Storia della letteratura italiana di Garzanti.
Lia Pasqualino
Galleria del cembalo, Roma
Fino al 1 aprile 2017
Venti fotografie inedite in bianco e nero della fotografa palermitana, allieva di Letizia Battaglia, che mostrano persone in posa e in momenti più spontanei, ritratte attraverso la superficie di un vetro. “Il vetro svolge la funzione di filtro da cui partire per creare ciò che si realizza nell’inquadratura, ossia quel legame speciale e irripetibile tra la persona, l’emozione, la memoria, e il silenzio, coagulato nel tempo dello scatto”, spiegano i curatori.
Francesco Comello
Centro italiano della fotografia d’autore di Bibbiena, Arezzo
Fino al 5 febbraio 2017
I suoi abitanti la chiamano “isola della salvezza”. Quando ci si arriva da Mosca, la piccola e silenziosa comunità di Yaroslav si scorge a malapena. Fondata negli anni novanta da un prete ortodosso, oggi è diventata un centro spirituale, educativo e culturale, che ospita circa trecento ragazzi e ragazze, molti dei quali con difficoltà economiche o problemi familiari. “Non c’è la televisione, non ci sono internet e i telefoni, e non si usano soldi, perché tutto è considerato un male della società”, dice Francesco Comello, che ha fotografato la comunità tra il 2014 e il 2015.
Alix Marie e Maija Tammi
Galleria Matèria, Roma
Fino al 25 febbraio 2017
Una doppia esposizione che unisce fotografia e scultura, in un dialogo in cui si confrontano arte e scienza. Due giovani artiste, la francese Alix Marie e la finlandese Maija Tammi, per la prima volta esposte in Italia, “riflettono sulla costante e inviolabile azione del tempo, in contrapposizione alla natura umana che cerca un’utopica infallibilità”.
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