“Per un anno ho visto qualcosa entrare e uscire dal mio corpo”, scrive Jane Hirshfield nella poesia The envoy. Cos’era quel misterioso qualcosa? Terrore o felicità? Non lo sapeva. Non riusciva a capire “come entrava” né “come usciva”. Aleggiava nell’aria “dove le parole non potevano raggiungerlo. Dormiva dove la luce non poteva andare”. Questa esperienza ha portato Hirshfield a una conclusione: “Ci sono varchi, nella nostra vita, di cui non sappiamo nulla”. Ti sto citando questa riflessione perché ho il sospetto che tu stia per avvicinarti a uno di quei misteriosi varchi. Ma, a differenza di Hirshfield, penso che capirai subito di che si tratta. E reagirai con brio e intelligenza.
1/6 dicembre 2016
Compiti per tutti: se avessi un piccolo clone di te stesso da allevare, quale strategia pedagogica adotteresti?