Nella sua poesia Is/Not la scrittrice Margaret Atwood, dello Scorpione, dice a un amante: “Non sei il mio dottore, non sei la mia cura, nessuno ha questo potere, sei solo un compagno di viaggio”. Le faccio un applauso per aver riaffermato un assioma che condivido, cioè che nessuno, neanche la persona che ti ama di più, può assumersi la responsabilità di aggiustare tutto quello che non va nella tua vita. Penso però che Atwood abbia esagerato un po’. A volte le persone possono davvero, almeno in parte, aiutarci a guarire. Dobbiamo essere aperti a questa possibilità. Non dobbiamo sentirci così patologicamente autosufficienti da respingere qualsiasi offerta d’aiuto. Il fatto che quell’aiuto sia imperfetto non significa che sia inutile.
2/ 8 dicembre 2021
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