Cultura Libri
Pranzo di famiglia
352 pagine, 19 euro

Pranzo di famiglia si svolge per lo più a Houston, nel Texas, dove il protagonista, Cam, si dà alla droga e al sesso compulsivo con sconosciuti dopo la morte del suo compagno, Kai. Un vecchio amico d’infanzia, Tj, torna nella sua vita pieno di sentimenti contrastanti su di lui e sul loro passato. In questa storia ci sono molti morti e molti parenti lontani: i genitori di Cam erano morti in un incidente d’auto; anche Jin, il padre coreano di Tj, è morto e Kai non parlava più da tempo con la sua famiglia. Le voci narranti si alternano – Kai parla dall’oltretomba – ma tutte e tre sono ugualmente colpevoli e piene di rimorsi. Ho apprezzato la varietà etnica, sessuale e culturale di questo romanzo, la sua celebrazione dell’amicizia e alcuni commenti caustici sulla gentrificazione di Houston. Tra i vivi e i morti si crea una sorta di triangolo amoroso a bassa intensità con poco calore e tanta recriminazione. Ho però trovato molto imbarazzante la nota con cui l’autore apre il romanzo: “Se state affrontando problemi di salute mentale o soffrite di disturbo da dismorfismo corporeo, questa potrebbe essere una lettura difficile per voi. Siate gentili con voi stessi e leggete secondo i vostri tempi. L’unico modo giusto di esistere è il vostro”. Pranzo di famiglia procede, proprio come la vita, con i suoi personaggi che avanzano come possono, gestendo sensi di colpa, dolore, rabbia con poca brillantezza, carisma e con poche diversioni narrative. Questo pranzo dura un po’ troppo per quello che ci viene servito.
Bidisha Mamata,The Guardian

Luminosa
304 pagine, 18,00 euro

Jane è una studente e poeta fallita che si trasforma in un’esperta di pubbliche relazioni. Si butta nel nuovo lavoro con lo stesso entusiasmo con cui si era buttata negli studi, ovvero pochissimo. La protagonista si dice che la Jane poeta e quella delle pubbliche relazioni non sono la Jane autentica. Rimane poco chiaro alle lettrici se ne esista una vera. La sua vita consiste nel recitare una serie di ruoli. E sul lavoro i suoi risultati cominciano a farsi disastrosi: rischia di perdere il posto e, sommersa dai debiti, non può permetterselo. Proprio al momento giusto Jane scopre FortPath, un centro di benessere gestito da una donna agile e luminosa, anche se non proprio coltissima, chiamata Cass. FortPath sembra la salvezza per Jane: non solo per se stessa ma anche per la sua vita professionale. Jane è una narratrice respingente, guidata da avidità e manie di grandezza, per molti versi mi ricorda June, la protagonista di Yellowface di R.F. Kuang. Jane sa esattamente quello che fa quando approfitta del talento altrui e fa torto a quelli che la circondano. La descrizione del centro di benessere è pura satira ed è davvero divertente. Anche se Jane non è una protagonista simpatica finiamo per empatizzare con lei e con la sua voglia di aggiustare in fretta tutte le cose della sua vita che vanno storte. Luminosa ha dei bei giri di frase ed è piena di arguzia affilata e crudele. È proprio la voce di Gaynor che mi ha permesso di continuare a leggere di cose che avrei forse preferito non sapere.
Sam Paul, Feminist Book Club

Gloria
128 pagine, 17,00 euro

Gloria è una storia basata su episodi reali della vita della madre dell’autore. Andrés Felipe Solano, nato a Bogotá nel 1977, scrittore di saggi e romanzi, tenta un azzardo letterario: cercare di dare profondità e spessore a una serie di sparsi ricordi di famiglia. In maniera molto empatica cerca di trasformare sua madre in un personaggio letterario, immaginando i movimenti del suo pensiero in situazioni ben precise. Per esempio mentre aspetta il suo primo amore in un caffè di New York “nella primavera del 1970 alle 4.25 del pomeriggio”. Il narratore rimane attentamente in ascolto dei pensieri di sua madre senza mai scavalcarla o abbandonare la sua voce di figlio che la osserva da lontano. In occasioni rarissime il figlio-autore esprime un giudizio o azzarda un’interpretazione. La frammentazione in piccole scene dà l’illusione di una trama: una successione di momenti di scoperta sullo sfondo degli Stati Uniti. Il risultato è forse più nostalgico che realmente riflessivo.
Carlos Pardo, El País

Un grido di luce
384 pagine, 19,00 euro

La scrittrice britannica di origine nigeriana Abi Daré prosegue la storia del suo romanzo del 2020 La ladra di parole con un sequel pieno di azione. Adunni è una giovane che vive da Tia, una vicina che l’ha salvata da un trafficante di esseri umani. Dopo tante disavventure sta per cominciare una nuova vita: si è iscritta a scuola grazie a una borsa di studio. Sfortunatamente le cose non vanno come previsto: Mr. Kola, il trafficante, bussa alla porta e le spiega che è accusata di omicidio e deve tornare a Ikati, il suo villaggio di origine, dove sarà giudicata. Per difendere il suo nome Adunni parte e Tia l’accompagna. Il romanzo descrive le successive ventiquattr’ore. Adunni, in attesa di processo, conosce altre ragazze accusate di vari “reati”, per esempio opporre resistenza alle mutilazioni genitali o causare danni al raccolto. Nel frattempo Tia parte alla ricerca di qualche parente maschio di Adunni che possa testimoniare in suo favore. Il romanzo alterna la voce di Adunni, che parla un inglese rudimentale da autodidatta, e quella di Tia, un’attivista ambientale che viene da una famiglia medio-alta e ha studiato nel Regno Unito. Anche lei ha i suoi problemi: la madre morente con cui non parla più e il marito che ha scoperto alcune sue lettere scritte a un amante segreto. Una storia avvincente con un’efficace descrizione dei contrasti tra la Nigeria urbana e quella rurale.
Kirkus Reviews

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1584 - 11 ottobre 2024
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