Conto alla rovescia per il primo incontro con Plutone
Alla Nasa è cominciato il conto alla rovescia: il 14 luglio alle 7.49 edt (le 13.49 italiane) la sonda New Horizons passerà vicino a Plutone, a soli 12.5oo chilometri di distanza da questo lontano pianeta nano, il meno conosciuto del sistema solare. Se tutto andrà bene, entro dodici ore la sonda manderà un segnale di conferma alla base terrestre. In seguito – il segnale impiegherà molte ore per raggiungere la Terra – arriveranno le immagini, le prime davvero dettagliate di Plutone, che finora era stato studiato da lontano grazie al telescopio spaziale Hubble e ad altri telescopi terrestri.
Il pianeta nano si trova a 5,9 miliardi di chilometri dal Sole, quindi è circa quaranta volte più lontano della Terra dalla stella: per questo è estremamente freddo, con una temperatura media di circa -223 gradi centigradi. Proprio perché Plutone è un corpo “congelato” da miliardi di anni, gli astronomi sperano di ottenere informazioni sull’origine del sistema solare e dei pianeti. Oltre a scattare foto, New Horizons analizzerà l’atmosfera di Plutone e ne determinerà il tasso di perdita nello spazio. Altre rilevazioni serviranno a mappare la superficie, non solo di Plutone ma anche di Caronte.
Caronte è la luna di Plutone con il quale forma un sistema binario, insolito nel sistema solare. Gli altri satelliti del sistema di Plutone sono Notte, Idra, Cerbero e Stige. Plutone è stato definito un pianeta nano dagli astronomi dell’Unione astronomica internazionale, riuniti a Praga nell’agosto del 2006. Il motivo è che è piuttosto piccolo e la sua orbita è occupata da altri corpi, che non sono stati catturati dalla sua debole gravità. Queste caratteristiche lo rendono molto interessante.
La sonda, che è una missione della Nasa, l’agenzia spaziale degli Stati Uniti, è stata lanciata il 19 gennaio 2006 da Cape Canaveral, in Florida. Nell’aprile dello stesso anno ha oltrepassato l’orbita di Marte, passando vicino all’asteroide Apl in giugno. Nel febbraio del 2007 è passata vicino a Giove, di cui ha sfruttato la gravità per cambiare rotta e accelerare. È stata l’occasione per studiare alcuni aspetti del pianeta, come i fulmini nei pressi dei poli, le nuvole di ammoniaca o la struttura della sua luna Io. Dopo aver oltrepassato l’orbita di Saturno nel giugno 2008, di Urano nel marzo 2011 e di Nettuno nell’agosto dello stesso anno, si trova ora vicinissima a Plutone.
New Horizons dovrebbe poi continuare il suo viaggio verso la fascia di Kuiper, ben oltre l’orbita di Plutone. La navetta è stata costruita per comunicare con la base terrestre anche a grandi distanze e per funzionare con una luce solare debolissima. New Horizons, se ancora in buone condizioni, potrebbe essere indirizzata verso uno dei corpi che orbitano in questa regione, per un incontro che potrebbe avvenire nel 2018 o nel 2019.