I gechi sono dotati di geni per arrampicarsi sui muri, per vedere di notte e per rigenerare la coda. È il risultato di uno studio cinese, che ha prodotto una bozza dell’intera sequenza di dna del geco. Nel genoma del Gekko japonicus, lungo circa 2,55 miliardi di lettere, il team guidato da Xiaosong Gu ha trovato 22.487 geni. In confronto il genoma umano ha circa 20.500 geni ed è lungo circa tre miliardi di lettere.

Secondo lo studio pubblicato su Nature Communications, il geco ha molte copie per produrre la cheratina, una proteina che nei rettili e negli uccelli forma squame, artigli, becchi e penne, nelle persone è presente nelle unghie e nei capelli. Nei gechi la cheratina beta forma le microsetole delle dita, con le quali l’animale riesce ad aderire alle pareti lisce e quindi ad arrampicarsi. Sembra che il geco abbia 35 geni di cheratina beta che contribuiscono alle microsetole. I ricercatori sperano di utilizzare queste scoperte per sviluppare sostanze adesive.

Nel dna del rettile sono stati trovati anche geni per la visione. Alcuni non sono più funzionati, forse perché derivano da un antenato attivo di giorno e sono diventati inutili in un animale notturno. Altri geni per la visione sembrano in effetti un adattamento alle condizioni di scarsa illuminazione.

Altri geni infine sono associati alla rigenerazione della coda, che i gechi attaccati da un predatore possono perdere. L’animale ha molti geni che intervengono nella proliferazione delle cellule e il modellamento dei tessuti.

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