Racconti, foto e fumetti scelti da Mona Anis, giornalista e scrittrice egiziana
Perché quando si parla dei giovani o dei martiri della rivoluzione il discorso si concentra solo sui ragazzi della classe media e della piccola borghesia?
Tiene lo sguardo fisso sull’altro lato della strada, dove c’è un gruppo di ragazzi della sua età, forse poco più grandi. Alcuni sventolano il tricolore dell’Egitto, altri intonano uno slogan dopo l’altro
Il tempo / era quando la gente accettava di morire / soltanto per un tozzo di pane / cioè il tempo era tanto tempo fa. / Il luogo /era fin dentro l’Iraq /deserto a perdita d’occhio / sabbia senza un goccio d’acqua / Kufa a un tiro di sasso da Kerbala.
Cambiando il taglio di barba e capelli, Nabil Boutros ha scattato una serie di autoritratti per riflettere sulle apparenze e raccontare la società del suo paese
La verità, fratello, è che senza la polizia era tutto più sicuro. Perfino respirare la polvere era più facile, senza la polizia. E se si fosse trattato di un piano segreto, proprio come dicevi tu?
Di Andeel
“Non vogliamo mica avere problemi tanto per averli.Ognuna di noi pensa di avere ragione, ma se adesso ci sbraniamo a vicenda, le nostre ragioni andranno tutte a farsi friggere”
Il materiale raccolto in queste pagine racconta un anno di storia dell’Egitto: il 2011. Copre tre generazioni di scrittori.
Il padre proibito a Fadwa di andare a lavorare il giorno dopo. Ma lei non voleva sentire ragioni. Come fargli capire che per lei quello era molto più di un lavoro? Era una missione
Il mondo o si rischiara, o si trasforma nel niente, una pagina di vuoto tra il prima e il dopo, in cui il mondo si annulla perché si annulli la coscienza
Ecco i buoni propositi della redazione di Internazionale. E i vostri? Leggi
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