Racconti, foto e fumetti dal Giappone
Mangiare meno caramelle. Vivere bene e accettare tutti i cambiamenti. Controllare il suono. Divertirmi. Continuare così: sono alcuni dei buoni propositi della redazione di Internazionale.
Le attività del club non m’importavano e faticavo a seguire le storie di ragazzini che non avevo mai visto. Pensavo solo che mia sorella sembrava parlare dei figli che prima o poi avrebbe avuto
Nella mia mente stavo già rivedendo qualcos’altro: il suo stile, le sue parole, le copertine dei suoi libri e poi, soprattutto, il periodo in cui avevo cominciato a leggere le sue storie
L’uomo e la donna camminavano lungo una strada. La strada costeggiava il cimitero. Era notte fonda. C’era pure la nebbia. I due non avrebbero voluto camminare in un luogo simile a quell’ora. Erano stati costretti dalle circostanze. Si tenevano stretti per mano e procedevano a passo spedito.
Di Nishioka Kyōdai
Storia / di una yamanba1 che / al pensiero delle braccia e delle gambe / che non era riuscita a mangiare / versò tante lacrime da formare uno stagno
Per quel monaco itinerante era normale farsi strada nei boschi delle montagne di Kumano, avanzare spostando con le mani le cime degli arbusti, le cui foglie splendevano al sole come fiamme: fino ad allora aveva sempre camminato così, avanti e ancora avanti
Il fotografo giapponese Photographer Hal ritrae le coppie di Tokyo all’interno di sacchi sottovuoto, insieme agli oggetti che considerano speciali
Un carretto lercio e malandato avanza lento sul marciapiede, diffondendo tutt’intorno un odore rivoltante di marcio. La gente per strada si gira a guardare, nessuno escluso. A prima vista sembra che si muova da solo, ma non si capisce come faccia
Il pomeriggio del 1 gennaio mi trovavo alla stazione di Shinagawa perché dovevo prendere il treno ad alta velocità. Ho superato i tornelli e mi sono incamminato verso il bagno, quando ho sentito un colpetto alla schiena
Sto scappando da un po’. Non sono sola: siamo in due. Non ne avevo alcuna intenzione. E anche adesso che sto scappando, ci metto un attimo a perdere di vista il motivo. Ma la verità è che scappo perché ormai ho cominciato a farlo
Nessuna risposta. Perché? Perché non c’è nessuna domanda. Tutto quello che sappiamo è che il mostro è là. Ed è in letargo. Questa è la fase numero uno. Poi si passerà alla numero due, quindi alla tre
Gli ultimi vent’anni di storia giapponese si potrebbero riassumere con un’unica parola: catastrofe.
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati