Politica, vita quotidiana, economia.
Il Golan è apparentemente al centro delle trattative, ma sono le acque e gli armamenti il vero oggetto dei negoziati.
“Benvenuti a coloro che uscirono da Beirut e tornano in Palestina”. I festeggiamenti per il ritiro degli israeliani.
Gli israeliani vanno via di Gaza. S. Yizhar, uno dei più noti scrittori ebraici, celebra la fina di “anni di tormenti inutili”.
“Un leader che annunciasse coraggiosamente la propria intenzione di assicurare un sistema di istruzione decente, riorganizzare lo stato sociale ed elaborare una seria strategia industriale, in questo momento della nostra storia otterrebbe senz’altro un’adeguata ricompensa politica”. L’analisi del quotidiano britannico The Guardian.
Una squadra in ogni finale europea. Ma anche difficoltà finanziarie e inchieste giudiziarie. La crisi del calcio più ricco del mondo raccontata ai francesi dal quotidiano Le Monde.
Il ruolo e la responsabilità dei media nel conflitto jugoslavo: continua il dibattito. Un intervento in due puntate.
Gli scandali e la crisi economica e sociale mettono in pericolo il potere dei socialisti spagnoli. Con il rischio di un ritorno al passato.
Cinquant’anni dopo la Seconda guerra mondiale la regione è ancora oggetto di contrasti tra i cechi e la Germania.
“Di povertà ce n’è in tutte le città latinoamericane, ma la situazione cubana non si può paragonare a nessun’altra. Perché va confrontato con gli anni migliori che l’isola ha vissuto subito dopo il trionfo della rivoluzione. La gente crede ancora nel sistema, in Fidel. Ma qualcosa, nel sistema, non sta funzionando. Qualcosa di economico, non di ideologico”.
Una cosa sembra certa: il presidente Aliev non reggerà a lungo. Il problema è un altro, chi lo sostituirà?
Sul mercato i film americano vincono a mani basse contro le produzioni locali. Ma l’industria cinematografica cerca di reagire giocando la carta della competitività economica. Un’inchiesta del mensile “Business Central Europe”.
Con la fine della Guerra fredda e l’inizio dei conflitti commerciali si è diffusa una concezione produttivistica dell’attività scientifica.
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