Sommario

Il futuro del cinema

Internet, iPod, tv digitale. Come cambia il modo di guardare i film. Un’inchiesta del critico del New Yorker

686 (30 marzo/5 aprile 2007)
686 (30 marzo/5 aprile 2007)

Opinioni

Il numero: 20-20-20

Opinioni

I misteri di Bombay

Portfolio

Fast food all’iraniana

Le foto di Chris Maluszynski

Economia e lavoro

La nuova rivolta dei contadini indiani

Scienza e tecnologia

Alla conquista dell’acqua potabile

Opinioni

Le due Americhe

Ritratto

Zhang Yu. Telecamera da letto

È un’aspirante attrice cinese stufa di fare sesso con registi e produttori che non mantengono le promesse. Ha messo online i video dei loro incontri amorosi. E finalmente è diventata famosa

Viaggi

Due passi a Sibiu

È la capitale della cultura europea. Si trova nel cuore della Transilvania. Ha una storia antica e un cuore nobile

Africa e Medio Oriente

Le ricchezze del Madagascar

In copertina

Il futuro del cinema

Hollywood è cambiata. Le grandi major pensano solo alla borsa. E i ragazzini guardano i film sul minischermo di un lettore video. L’inchiesta del critico del New Yorker

Opinioni

Programmi spazzatura

Europa

Varsavia imbavaglia la stampa scomoda

Opinioni

Call center

Opinioni

Piccole parigine

Opinioni

Ritorno ad Ain Kawa

Americhe

Multa storica per Chiquita

Opinioni

La parola: demigratizzare

Brasile

Foresta d’asfalto

Nella regione amazzonica del Brasile le strade abusive sono più del doppio di quelle ufficiali. Vengono aperte sui terreni dello stato e accelerano la deforestazione

Opinioni

Quegli occhi verdi

Ruanda

Caffè etico in Ruanda

Tredici anni dopo il genocidio, il paese africano cerca di lasciarsi alle spalle i fantasmi della guerra e della povertà. Anche grazie al commercio equo e solidale

Opinioni

Un paese spettatore

Opinioni

Gli ultimi uomini

Centimetri

C’è un certo fermento tra i giornalisti americani. Un memo dei due direttori del Washington Post, Leonard Downie jr e Philip Bennett, è stato reso pubblico. Parla di quanto devono essere lunghi gli articoli. Downie e Bennett danno indicazioni precise (“Per le storie del giorno tra i 15 e i 40 centimetri; a un singolo evento con più livelli di informazione tra i 45 e i 60 centimetri” eccetera). E aggiungono alcuni consigli: non usare due o tre citazioni quando ne basta una; stesso discorso per gli aneddoti; guarda con occhio distaccato agli argomenti di serie B; scrivi per i lettori e non per le fonti; fai attenzione agli aggettivi. Ma soprattutto indicano una filosofia da seguire: “Ogni articolo deve meritarsi ogni centimetro di spazio”. Come sarebbe bello se Downie e Bennett accettassero di dirigere le pagine di politica interna di un grande quotidiano italiano. Anche solo per un po’. Leggi

Attualità

Auguri Europa

Cinquant’anni fa l’unità europea muoveva i primi passi. Dalla Germania alla Grecia, i commenti dei giornali del continente

Scienza

Il male che fa bene

Le mutazioni genetiche responsabili di gravi malattie possono avere anche risvolti positivi. Il caso della peste nera, che sconvolse l’Europa a partire dal medioevo

Città

Seoul. Amnesia temporanea

La capitale coreana preferisce cancellare le tracce del suo passato. E quando un palazzo è vecchio, viene abbattuto

Graphic journalism

Cartoline da New York

Yvetta Fedorova

Asia e Pacifico

In Afghanistan cresce il fronte islamico

Opinioni

Acque nere

Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.