L’offensiva dei caschi blu dell’Onu e delle truppe congolesi segue una serie di massacri compiuti dal gruppo di ribelli ugandesi Alleanza delle forze democratiche nell’est del paese
L’esercito congolese e i caschi blu dell’Onu hanno lanciato un’operazione congiunta contro i ribelli ugandesi considerati responsabili di una serie di massacri nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). L’offensiva, che interessa le zone settentrionali della provincia del Nord Kivu, ha l’obiettivo di contrastare la milizia musulmana Alleanza delle forze democratiche (Adf) e per ora non ha incontrato resistenza, ha detto un portavoce dell’esercito congolese. Afp
Cinque persone sono state uccise in un nuovo attacco dei ribelli ugandesi nella regione di Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Le vittime, quattro donne e un uomo, sono state uccise a colpi di machete nella notte tra sabato e domenica nel villaggio di Mabuo, ha confermato oggi il portavoce dell’operazione militare Sokola 1, l’offensiva congolese contro i gruppi armati nel nord della provincia del Nord Kivu.
Il villaggio di Mabuo si trova una cinquantina di chilometri a nord di Beni. Il colonnello Célestin Ngeleka ha attribuito la responsabilità dell’attacco ai ribelli ugandesi del gruppo Alleanza delle forze democratiche (Adf), presenti nella regione dal 1995. Dall’inizio di ottobre sono state uccise 260 persone nel territorio di Beni. Afp
Tre morti nell’est della Repubblica Democratica del Congo in un nuovo attacco dei ribelli ugandesi. Afp
Circa cento persone sono state massacrate il 20 novembre a Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc). Lo hanno reso noto oggi alcuni deputati della regione.
Questa nuova strage porta a circa duecento il numero dei civili uccisi nella zona settentrionale del provincia del Nord Kivu dall’inizio, a metà ottobre, di un’offensiva condotta dai ribelli ugandesi del gruppo Alleanza delle forze democratiche (Adf).
Secondo le ricostruzioni, il nuovo massacro è avvenuto in quattro località vicine tra loro, situate tra le città di Beni e di Mbau. Afp
Tra le 50 e le 80 persone sono morte in un attacco dei ribelli ugandesi dei gruppi Adf e Nalu a Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Lo sostengono le autorità locali.
Le uccisioni sono avvenute a dieci chilometri dall’aeroporto di Beni, dove si trovano le basi dei caschi blu dell’Onu.
Julien Paluku, governatore della Provincia del Nord Kivu, dove si trova Beni, ha detto che all’obitorio sono già arrivati settanta corpi ma il bilancio è destinato a salire. Reuters
Tra le 50 e le 80 persone sono state uccise dai i ribelli ugandesi dei gruppi Adf e Nalu a Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Reuters
Duecento persone sono state arrestate a Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, dopo un mese di violenze costate la vita a un centinaio di persone.
Dal 2 ottobre al 2 novembre almeno 120 persone sono state uccise in questo territorio. Gli omicidi sono stati attribuiti ai ribelli ugandesi del gruppo Alleanza delle forze democratiche (Adf), attivo dal 1996. L’Adf, spiega il quotidiano Forum des As, sfida il governo di Kinshasa e i militari della forza internazionale Monusco, che devono proteggere i civili.
Il 2 novembre, al termine di una visita a Beni, il presidente Joseph Kabila ha detto che il suo governo non negozierà con i ribelli. Afp
Due persone sono morte e una è rimasta gravemente ferita durante una manifestazione contro la missione delle Nazioni Unite nell’est della Repubblica Democratica del Congo (Rdc).
A Mbau, nella zona settentrionale di Beni, alcuni giovani che protestavano contro l’ondata di violenze che ha colpito la regione hanno attaccato un gruppo di caschi blu della missione per la stabilizzazione della Rdc, la Monusco. Tre manifestanti sono stati colpiti dalle pallottole sparate in aria dai militari per disperderli.
Nella serie di massacri attribuita ai ribelli islamici ugandesi delle Forze alleate democratiche sono morti circa 80 civili. Nella notte tra il 15 e il 16 ottobre solo nella città di Beni sono state uccise trenta persone. Afp
Più di 300 detenuti risultano latitanti dopo che sono riusciti a evadere dal carcere di Butembo, nel Nord Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo.
Un responsabile dell’amministrazione locale ha dichiarato che sono rimasti in carcere solo cento detenuti dei 423 che erano nella prigione.
La prigione è stata attaccata da una ventina di persone armate non identificate, che hanno aperto il fuoco sulla polizia penitenziaria. La prigione di Butembo si trova a 200 chilometri da Goma, la capitale del Nord Kivu, vicino alla provincia di Beni, dove nelle ultime settimane sono morte almeno 80 persone negli attacchi dei ribelli ugandesi delle Forze democratiche alleate. Afp
Ci sono dieci donne, otto bambini e quattro uomini tra le vittime dell’attacco dei ribelli ugandesi nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Lo hanno confermato le autorità locali.
Le violenze sono avvenute a cinquanta chilometri da Beni, nella provincia del Kivu Nord. Afp
Alcuni uomini armati, probabilmente ribelli ugandesi dei gruppi Adf e Nalu, hanno ucciso più di ventidue persone durante la notte vicino alla città di Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo.
Si tratta del secondo attacco nella zona nelle ultime 48 ore. Reuters, Afp
È salito a 27 il numero delle vittime dell’attacco avvenuto nella notte vicino alla città di Beni, nell’est della Repubblica Democratica del Congo. L’ha confermato una fonte anonima locale.
Secondo Ewanakawa Nyonyi, il portavoce del sindaco, i responsabili della violenza sono i ribelli ugandesi dei gruppi Adf e Nalu, che operano al confine tra la Repubblica Democratica del Congo e l’Uganda. Reuters
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