Il 14 maggio le milizie armate della Repubblica Centrafricana hanno liberato più di 300 bambini e bambine: usati come soldati, cuochi, messaggeri e schiave sessuali, possono ora tornare a casa, dopo un accordo raggiunto con la mediazione delle Nazioni Unite. L’intesa rientra nell’ambito delle trattative condotte, all’inizio di maggio, con i capi di otto gruppi armati che si sono impegnati, in una cerimonia pubblica nella capitale, a rilasciare dai seimila ai diecimila minori.
Il numero di bambini arruolati come combattenti e lavoratori è cresciuto esponenzialmente negli ultimi due anni, da quando il conflitto ha trascinato il paese in una spirale di violenza.
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