Fino a 600 persone sbarcano sulle coste greche ogni giorno; abbandonano paesi in guerra, come l’Afghanistan e la Siria, per raggiungere l’Unione europea.
La marina greca ha portato nella piccola isola di Kos alcune persone appena soccorse in mare. Per affrontare la crisi, le autorità locali hanno trasformato un hotel in disuso in un centro di accoglienza temporaneo. Circa 300 persone vivono stipate nella struttura, che ha solo venti camere e i bagni fuori uso.
Secondo le Nazioni Unite, circa centomila migranti africani hanno attraversato il mar Mediterraneo verso l’Italia e la Grecia dall’inizio del 2015. Si stima che 1.800 persone siano morte annegate.
Mentre gli arrivi nel nostro paese sono considerati un fenomeno strutturale in linea con il 2014, quest’anno in Grecia è stato registrato un forte aumento degli arrivi.
A sottolinearlo è Federico Fossi, dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). In Italia sono arrivate 52.500 persone dall’inizio del 2015 a oggi, di cui 20.500 solo a maggio: un aumento in linea con la tendenza del 2014, quando nel periodo tra gennaio e maggio erano state soccorse 41.200 persone.
Diversa, invece, è la situazione in Grecia, dove sono sbarcati 42mila migranti dall’inizio dell’anno: il 400 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2014, quando gli arrivi erano stati circa seimila. Per questo, secondo l’Unhcr, la vera emergenza è in Grecia, non in Italia.
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