Sono almeno 161 le vittime causate dalle frane che hanno colpito un quartiere alla periferia di Città del Guatemala. Secondo i soccorritori, risultano disperse ancora 300 persone.

Il fango che ha coperto il quartiere di El Cambray è così alto che i soccorritori hanno dovuto scavare per dodici metri per raggiungere i tetti delle case. Le operazioni di salvataggio sono state rallentate da altre due piccole frane, avvenute il 5 ottobre, e dall’instabilità del terreno.

Finora non sono stati rinvenuti sopravvissuti e, secondo le autorità locali, sarà molto difficile trovare persone vive sotto le 120mila tonnellate di terra.

Il governo del Guatemala, travolto dagli scandali dopo che il mese scorso l’ex presidente Otto Pérez Molina è stato arrestato per corruzione, ha dichiarato tre giorni di lutto nazionale.

Diversi esperti hanno sollevato il problema della sicurezza della zona, visto che le case colpite erano state costruite vicino a un fiume e su una collina.

La Conred, l’agenzia governativa del Guatemala che si occupa dei disastri naturali, ha dichiarato che aveva avvisato i residenti del pericolo delle frane e gli aveva chiesto di trasferirsi.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it