Da mesi continuano i rimpatri forzati imposti dalla Repubblica Dominicana per contrastare l’arrivo irregolare nel paese degli haitiani, che sono scappati dalla povertà e dalle persecuzioni politiche del proprio paese. Ogni giorno decine di haitiani vengono arrestati e costretti ad attraversare il confine per tornare ad Haiti.

La nuova legge per l’immigrazione stabilisce che i bambini, nati da genitori senza permesso di soggiorno, non possano essere considerati cittadini dominicani. Questa normativa ha colpito soprattutto le persone di origine haitiana e ha trasformato 250mila bambini di origine haitiana in apolidi.

Le pressioni della comunità internazionale avevano spinto Santo Domingo a fare un passo indietro e a concedere la cittadinanza a 50mila haitiani, ma molti non sono riusciti a completare la procedura per ottenere la cittadinanza entro il termine previsto, il 17 giugno 2015.

Intanto il 25 ottobre si sono svolte ad Haiti, uno dei paesi più poveri dell’emisfero occidentale, le elezioni presidenziali e legislative in un clima pacifico. Il 5 novembre sono stati resi noti i risultati preliminari: Jovenel Moïse e Jude Célestin andranno al ballottaggio.

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