“Ora che vivo da questa parte del confine mi sento diversa. Prima ero molto triste, perché mio marito e i miei figli vivevano già negli Stati Uniti”, dice una donna messicana. “Sul lato del Messico usano scale improvvisate e si buttano dall’altra parte, ma in molti casi la polizia di frontiera statunitense li arresta e li deporta”.

Negli anni novanta gli Stati Uniti hanno cominciato a costruire un muro sul confine con il Messico con lo scopo di fermare i flussi migratori. Ora la barriera è lunga più di mille chilometri e, con l’irrigidimento delle politiche sull’immigrazione voluto da Donald Trump, per le famiglie che vivono nei due paesi è sempre più difficile vedersi.

Un mondo di muri è una serie del giornale brasiliano Folha de S. Paulo sulle barriere costruite per chiudere i confini, fermare i migranti o nascondere la povertà. Nel 2001 ne esistevano 17, oggi sono 70.

Da sapere
La costruzione delle prime sezioni della recinzione tra Stati Uniti e Messico è stata disposta nel 1993 da Bill Clinton. Nei decenni successivi l’amministrazione di George W. Bush, che ha firmato il Secure fence act, e quella di Barack Obama hanno continuato a portare avanti il progetto. Oggi il muro misura 1.120 chilometri.

Il presidente statunitense Donald Trump ha più volte dichiarato di voler completare la barriera, arrivando a coprire tutti i 3.200 chilometri di confine. Attualmente il muro ha 25 varchi legali di accesso ed è controllato da 30 stazioni della polizia di frontiera.

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