“Uno dei miei migliori amici si è unito agli estremisti, c’erano molti segnali ma io non volevo vederli”, dice nel video Maya Yamout. “I gruppi armati offrono identità, indipendenza e soldi. È tutto quello che cercano i giovani”, aggiunge Nancy Yamout.

Le sorelle Yamout sono assistenti sociali forensi, specializzate in deradicalizzazione. Lavorano con i detenuti della prigione di Roumieh, a Beirut, per capire cosa li ha spinti ad unirsi a gruppi di estremisti. In sette anni hanno intervistato oltre cento prigionieri: “Le loro storie possono essere utili per evitare che altri giovani si radicalizzino”, spiega Maya. Le due donne hanno anche aperto il centro per ragazzi Rescue me - crime prevention in uno dei quartieri più a rischio della capitale libanese, e lavorano per la riabilitazione dei detenuti usciti di prigione che non vogliono tornare al radicalismo islamico.

Il video di Gaja Pellegrini Bettoli.

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