“Černobyl è l’unico luogo in cui mi sento libero, qui posso essere artefice del mio destino”, dice nel video Jimmy, che è entrato nella zona di esclusione 48 volte. “È un grande universo che si insinua nella tua mente”.
Il 26 aprile 1986 esplode il reattore numero 4 della centrale nucleare V.I. Lenin, a Černobyl, oggi in Ucraina e all’epoca parte dell’Unione Sovietica. Dopo il disastro fu evacuata un’area fortemente contaminata di oltre 2.600 chilometri quadrati. La cosiddetta zona di esclusione manterrà livelli di radioattività pericolosi per gli esseri umani per almeno 100mila anni.
Negli ultimi anni alcuni giovani ucraini hanno cominciato a entrare illegalmente nella zona contaminata, per esplorarne le rovine e introdursi negli edifici abbandonati dopo l’incidente. Si definiscono “stalker”, nome ispirato all’omonimo film di fantascienza realizzato nel 1979 da Andrej Tarkovskij: “Lo stalker è una specie di guida che può condurti in luoghi inaccessibili”, spiega Saša, che è stato nella zona di esclusione sei volte.
Il video di Alessandro Tesei e Pierpaolo Mittica è un estratto del film The zone, prodotto da Subwaylab di Jesi.
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