“Noi veniamo da terre in cui il prosecco è una componente culturale, fa parte della comunità”, dice nel video Fabio Magro abitante di Premaor, in Veneto, dove lo scorso luglio sono stati abbattuti ottomila metri quadrati di bosco per piantare un nuovo vigneto.

Negli ultimi vent’anni le vendite di prosecco sono cresciute esponenzialmente. Nel 2019, con un aumento del 17 per cento delle esportazioni, è stato il vino italiano più consumato all’estero. Ma dietro alle celebrazioni di un’eccellenza italiana si nasconde un mondo complesso, dove a volte i diritti degli abitanti del posto vengono sacrificati e i piccoli imprenditori vengono schiacciati dai grandi investitori.

La crescita della domanda di questo vino, definito “oro giallo”, ha portato a un aumento delle piantumazioni di vigneti. Sempre più spesso le coltivazioni arrivano vicino ai centri abitati, con tutti i rischi connessi all’uso di pesticidi per gli abitanti della zona. Per contrastare questo fenomeno sono nati nuovi gruppi ambientalisti che promuovono l’agricoltura biologica e un uso regolamentato del territorio.

Il video di Alessia Albertin e Alberto Bellotto.

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