“Non mi sono mai sentita così vicina alla morte come in questo momento qui a Tripoli”, dice nel video Montaha Nattah, che abita nella capitale libica. “Ci sentiamo perduti”.
Da sei anni in Libia si svolge una guerra civile tra il Governo di accordo nazionale (Gna) riconosciuto dalle Nazioni Unite e con base a Tripoli, e l’Esercito nazionale libico (Enl) guidato dal generale Khalifa Haftar, con base a Bengasi, nell’est del paese. Quando è scoppiata la pandemia si è tentata una “tregua umanitaria” tra le due fazioni, ma gli scontri non si sono fermati.
Ora il fronte del conflitto è arrivato alla periferia di Tripoli, spingendo molte persone ad ammassarsi nelle zone centrali della città e rendendo il distanziamento sociale impossibile. Gli abitanti della capitale sono costretti a una scelta disperata: restare a casa e rischiare di essere colpiti dalle bombe o scappare, correndo il pericolo del contagio.
Il video del New York Times.
Leggi anche
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it