“I paesi che comprano il litio dovrebbero capire che se nel deserto non ci sarà più acqua, per noi sarà la morte”, dice nel video Sonya Ramos, leader indigena e attivista cilena. “Qui non c’è solo energia, stiamo combattendo per la nostra vita”.
Il Salar di Atacama, nel nord del Cile, si trova nel più arido deserto del mondo e detiene anche il 40 per cento delle riserve mondiali di litio, un minerale usato per produrre le batterie ricaricabili. Il boom di questa tecnologia a basso impatto ha trasformato l’area in una delle zone minerarie più sfruttate, distruggendo il già fragile ecosistema del deserto: il litio si ottiene attraverso un processo di evaporazione dell’acqua, molto scarsa nel salar.
Sonya Ramos e altri attivisti hanno percorso a piedi 350 chilometri nel deserto, fino alla città di Antofagasta, per spingere le autorità a non ampliare ulteriormente l’attività estrattiva. La protesta è stata travolta dall’ondata di disobbedienza civile che ha colpito il Cile negli scorsi mesi, ma la voce degli attivisti alla fine è stata ascoltata.
Il video del Guardian.
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