“La coca non è solo qualcosa che mastichiamo. Accompagna le famiglie boliviane nei momenti difficili”, dice nel video un coltivatore. “La foglia di coca per noi è una speranza di vita”.
Sono passati più di dieci anni da quando nel 2006 Evo Morales, sindacalista dei coltivatori di coca della provincia del Chapare, è diventato presidente della Bolivia. Morales, rimasto in carica fino all’ottobre del 2019, si è opposto alle estirpazioni forzate finanziate dagli Stati Uniti, ha espulso dal paese la Dea (l’agenzia antidroga statunitense), ha delegato il controllo delle piantagioni ai sindacati e ha più che raddoppiato l’area coltivabile consentita nel Chapare. La sua strategia ha alimentato il narcotraffico, ma ha anche portato un’importante crescita economica proteggendo un prodotto fondamentale di un paese che lotta contro la povertà
Questo video è il terzo episodio di Stato alterato, una serie del giornale brasiliano Folha de S.Paulo sugli effetti delle politiche sulle droghe nel mondo.
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