Per la scienziata Jocelyn Bell Burnell non è stato facile diventare un’astrofisica. Cresciuta in una famiglia di quaccheri nell’Irlanda del Nord degli anni quaranta, ha presto capito che il suo entusiasmo per la scienza si sarebbe scontrato con una società in mano agli uomini.
Nel 1967, durante un dottorato di ricerca all’università di Cambridge come assistente dell’astronomo Anthony Hewish, Bell Burnell ha scoperto le pulsar, dei corpi celesti compatti e rotanti che emettono fasci di radiazioni. Ma il mondo non era pronto ad accettare che una giovane donna desse un contributo decisivo allo sviluppo dell’astrofisica. E così il premio Nobel per la fisica dovuto alla scoperta di Bell Burnell l’ha vinto il suo superiore.
Il video del New York Times.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it