Conosciamo Faccetta nera, la battaglia di Adua e la pace di Addis Abeba. Ma è come se fossero storie piccole, lontane e marginali, perché la memoria collettiva ha preferito un’altra narrazione del colonialismo italiano, dimenticandosi i campi di sterminio, le esecuzioni sommarie e le leggi di segregazione razziale del 1938.
Per questo, nel loro ultimo spettacolo teatrale Acqua di colonia, prima parte: Zibaldino africano, i due artisti Elvira Frosini e Daniele Timpano hanno deciso di raccontare la storia, spesso rimossa, del colonialismo italiano. Oggi è urgente un confronto con un passato che è anche il nostro. Inconsapevolmente, il colonialismo ci è rimasto attaccato come “carta moschicida”, spiegano gli autori, insieme a una serie di luoghi comuni, sensi di colpa, ipocrisie. È utile conoscerlo anche per provare a rispondere a una domanda del presente: oggi noi italiani cosa siamo? Lo spettacolo andrà in scena a Ferrara il 30 settembre, alle 21, al teatro Comunale.
Testo, regia, interpretazione: Elvira Frosini e Daniele Timpano
Consulenza: Igiaba Scego
Aiuto regia e drammaturgia: Francesca Blancato
Scene e costumi: Alessandra Muschella e Daniela De Blasio
Disegno luci: Omar Scala
Progetto Grafico: Antonello Santarelli e Valentina Pastorino
Uno spettacolo di Frosini Timpano
Produzione: Romaeuropa Festival, Teatro della Tosse, Accademia degli Artefatti
Con il sostegno di Armunia Festival Inequilibrio
Si ringrazia C.R.A.F.T. Centro Ricerca Arte Formazione Teatro