Il fotografo Oreste Pipolo è morto il 15 febbraio 2015 all’età di 66 anni, a Napoli, la città in cui è nato e ha lavorato per tutta la vita.

Pipolo cominciò a esercitare il mestiere di fotografo di matrimoni negli anni settanta fino a diventare l’artista più riconosciuto e stimato nell’ambiente. Anche se, come ha raccontato in un’intervista con Artribune del novembre 2014, la sua professione “non è sempre stata accettata dai fotografi più accreditati dal sistema dell’arte”.

Negli anni novanta uscì su Il Sole 24 Ore un articolo di Ferdinando Scianna che lo definiva lo “sciamano delle spose”. E nel 1998 il regista Matteo Garrone ha girato un documentario sulla sua vita al quale Marco Bellocchio, nel 2006, si è ispirato per il film Il regista di matrimoni.

Attraverso le sue immagini, che mescolavano lo stile del reportage a quello della moda, ha ritratto la città di Napoli, raccontandone i volti delle persone comuni da un lato e dei personaggi più famosi dall’altro, passando dai locali più sfarzosi alle tradizioni più popolari.

L’ultimo progetto a cui stava lavorando si chiama Napoli velata: “Il velo è da sempre un simbolo di protezione. Velare i personaggi al margine, le statue fuori del circuito turistico è da una parte un rito propiziatorio e dall’altro un atto di denuncia”.

Le immagini provengono dall’archivio di Oreste Pipolo.

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