My last day at seventeen è il libro del fotografo statunitense Doug DuBois pubblicato a settembre dalla casa editrice Aperture. Il progetto esplora l’incertezza che contraddistingue il periodo dell’adolescenza, raccontata attraverso il ritratto di un gruppo di giovani del quartiere Russell Heights di Cobh, in Irlanda.
Tutto è cominciato nel 2009 quando DuBois arrivò in Irlanda per una residenza d’artista che sarebbe dovuta durare un mese. La direttrice del programma lo mise in contatto con Kevin e Eirn, due adolescenti del posto. Diventarono le sue guide, lo portarono a conoscere ogni angolo del quartiere, i loro posti preferiti e poi gli presentarono gli amici che frequentavano.
DuBois rimase subito affascinato dalla loro energia: “Parlavano con me, a volte anche del futuro. Ma per loro il concetto di età adulta sembrava essere effimero, al massimo era l’idea di essere liberi di andarsene dal loro paese”, ha detto DuBois.
Dopo il 2009 DuBois è tornato a Russell Heights altre cinque volte nell’arco di sei anni, accolto da persone che pian piano ha imparato a conoscere sempre di più e che ha poi incorniciato in paesaggi pittoreschi e quasi cinematografici.”Nelle immagini di DuBois non esistono adulti e gli adolescenti sembrano vivere in un’estate che non finisce mai”, ha detto il giornalista Jordan G. Teicher.
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