Il Ku klux klan (Kkk) è la più antica organizzazione razzista degli Stati Uniti. Nel suo periodo di massima espansione ha avuto fino a cinque milioni di appartenenti. Oggi il loro numero è notevolmente diminuito: secondo il Southern Poverty Law Center sono tra gli ottomila e i diecimila. Ma nonostante il calo, il Kkk è tornato alla ribalta nell’attuale campagna elettorale.

Il Kkk è stato creato subito dopo la fine della guerra di secessione (1861-1865) da alcuni veterani dell’esercito confederato contrari alle politiche del governo di Abraham Lincoln. Negli anni cinquanta e sessanta del novecento, numerosi gruppi estremisti che si opponevano al movimento per i diritti civili hanno ripreso il nome di Ku klux klan. Fedeli al gruppo a cui s’ispiravano, hanno perpetuato l’uso della violenza e dell’intimidazione verso i neri. Molti di questi gruppi del Kkk agivano con la sicurezza di non essere arrestati dal momento che spesso avevano l’approvazione delle autorità locali.

Nel febbraio di quest’anno, l’ex Grand wizard dei cavalieri del Ku klux klan, il politico David Duke, ha espresso il suo sostegno per Donald Trump, dicendo agli ascoltatori del suo programma radiofonico: “Votare contro Donald Trump è un tradimento delle vostre eredità”. Trump è stato sottoposto a pesanti critiche per non aver immediatamente preso le distanze da Duke. Lo ha fatto solo qualche giorno dopo.

Nel 2015 il fotografo Peter van Agtmael dell’agenzia Magnum è stato in Tennessee e Maryland, dove ha trascorso del tempo con alcuni appartenenti al Kkk.

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