Nella notte del 6 luglio 2013 un treno merci della compagnia ferroviaria statunitense Montréal, Maine and Atlantic railways (Mma) è deragliato nella cittadina di Lac-Mégantic, nel Québec. Il convoglio era composto da 74 vagoni contenenti petrolio. Nell’impatto hanno preso fuoco e sono esplosi. Le vittime accertate sono state 42, a cui si aggiungono cinque dispersi i cui corpi non sono mai stati ritrovati. Più di trenta edifici nel centro della città sono andati distrutti e i restanti 39 sono stati demoliti perché erano stati contaminati. Nella storia del Canada, questo è il quarto incidente più grave avvenuto su un treno merci.

“Un anno dopo la tua morte, il dolore è sempre lo stesso”. Queste sono le parole registrate il 7 luglio 2014 da Louise, madre di Andrée-Anne, una delle vittime. Sua figlia è stata la prima persona segnalata come dispersa dopo l’incidente. Il fotografo canadese Michel Huneault è arrivato sul posto venti ore dopo e da quel momento è tornato più volte per documentare le conseguenze del drammatico evento sulla cittadina e in particolare sui suoi abitanti.

Prima di dedicarsi completamente alla fotografia, Huneault (1976) ha lavorato per dodici anni nella cooperazione internazionale. All’università di Berkeley è stato studente e assistente del fotografo Gilles Peres, e ha approfondito il suo interesse per i traumi personali e collettivi.

In The long night of Mégantic documenta il processo di elaborazione del lutto della comunità segnata da questa tragedia. Il progetto è diviso in due capitoli: il primo è stato realizzato di notte, nei mesi successivi al luglio 2013; il secondo prosegue nel 2014 e sfrutta le luci più tenui del giorno. Il lavoro ora è diventato un libro (Schilt Publishing).

Grazie alla vittoria nel 2015 del premio Dorothea Lange, che aiuta i progetti documentari multimediali, il fotografo sta lavorando nella regione di Tōhoku, in Giappone, colpita dal terremoto del 2011 che provocato l’incidente nucleare di Fukushima.

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