I suoi abitanti la chiamano “isola della salvezza”. Quando ci si arriva da Mosca, la piccola e silenziosa comunità di Yaroslav si scorge a malapena. È stata fondata negli anni novanta da un prete ortodosso che voleva riunire una trentina di persone disagiate.
Con il passare del tempo si è trasformata in un centro spirituale, educativo e culturale, che attualmente ospita circa trecento ragazzi e ragazze, molti dei quali con difficoltà economiche o problemi familiari. “Non c’è la televisione, non ci sono internet e i telefoni, e non si usano soldi, perché tutto è considerato un male della società. I ragazzi lavorano, studiano e ballano. I loro valori sono Dio e la terra dove sono nati”, ha spiegato Francesco Comello, che ha fotografato la comunità tra il 2014 e il 2015.
Il suo lavoro ha vinto il primo premio dell’ultima tappa della rassegna Portfolio Italia, che si è tenuta a Rosignano Marittimo, in provincia di Livorno, a ottobre del 2016. Il progetto di Comello è stato scelto perché “ha dato voce a un luogo silenzioso e nascosto, figlio di un ideale antico. Un sogno che affonda le sue radici nella tradizione e nella cultura dell’Europa dell’est, dove la religione e il legame con la propria terra rappresentano i valori più sacri e profondi”.
L’isola della salvezza e gli altri finalisti alla rassegna Portfolio Italia sono esposti al Centro italiano della fotografia d’autore di Bibbiena, in provincia di Arezzo, fino al 5 febbraio 2017.
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