A soli sei mesi dalla fine dei giochi di Rio 2016, una serie di importanti siti olimpici sono caduti in uno stato di abbandono. Dalla cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi, lo stadio Maracanã è stato saccheggiato, molte strutture sono state chiuse e il circuito da golf olimpico è in decadenza.

La rovina più grave è visibile al Maracanã, scrive il Guardian. Qui i vermi hanno danneggiato la superficie erbosa, ormai quasi sparita, le finestre all’interno dello stadio sono state rotte, i fili di rame rubati da pareti e soffitti e il 10 per cento dei 78mila seggi sono stati divelti. Alla fine di gennaio, l’azienda elettrica locale ha tagliato la corrente allo stadio in risposta alle fatture non pagate, pari a tre milioni di real (940mila dollari).

Il campo da golf – costato venti milioni di dollari – sta lottando per attirare nuovi giocatori. Quattro altre strutture olimpiche – due arene, il centro del tennis e il velodromo – non sono riuscite ad attrarre nuovi operatori a seguito della conclusione dei Giochi, il che significa l’intera struttura è stata di fatto chiusa e resta fuori portata per la comunità locale.

Finiti i Giochi l’area olimpica, che si trova nella zona occidentale di Rio, doveva essere trasformata in un parco e in un’area ricreativa. Ma il municipio l’ha chiusa. Il villaggio degli atleti – un’area di 800mila metri quadrati – è ancora aperto, ma si è dimostrata una scelta abitativa poco desiderabile e proibitiva per i residenti locali.

Secondo uno studio di Amnesty international le Olimpiadi di Rio lasciano “l’eredità opaca di una città in cui l’emarginazione e la discriminazione sono radicate e dove le violazioni dei diritti umani sono numerose, visto che la violenza è sempre parte del panorama”.

Circa 80mila poveri sono stati cacciati dalle loro case per far posto ai Giochi, accusa Theresa Williamson dell’ong Catalytic communities. “La maggior parte di loro ora vive in situazioni peggiori di prima, e questi erano già i più poveri in una città conn grandi disuguaglianze”, continua Williamson.

L’unica eredità olimpica concreta sono alcuni miglioramenti del trasporto pubblico, soprattutto nelle zone ricche. “Queste sono le uniche eredità che si possono dire positive… Tutto il resto è molto negativo. Le persone stanno male. Chiunque si incontri, sta lottando per qualcosa”.

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