La prima edizione del Brescia photo festival ospita una retrospettiva dedicata a Uliano Lucas, fotoreporter che da più di cinquant’anni osserva la realtà italiana e non solo con tutte le sue contraddizioni.

In un percorso tematico e stilistico costruito su 150 immagini, e curato da Tatiana Agliani e Renato Corsini, Uliano Lucas. Archeologia del mio vissuto comincia dagli inizi nella Milano di fine anni cinquanta, quella degli intellettuali e degli emigrati provenienti dalle regioni meridionali. Partendo dalla sua città, Lucas (1942) racconta l’altra faccia del boom economico e del benessere, dedicandosi alle carceri, agli ospedali psichiatrici e alle contestazioni del sessantotto.

L’impegno politico e sociale lo portano a seguire anche le storie di crisi e conflitti fuori dell’Italia, come i movimenti e le guerre di liberazione in Africa, la rivoluzione dei garofani in Portogallo, la guerra nell’ex Jugoslavia, l’arrivo del capitalismo in Cina.

La mostra è in programma fino al 7 maggio al Ma.Co.f di Brescia, un museo nato anche grazie al contributo dello stesso Lucas e a quello di Gianni Berengo Gardin, e che ospita una collezione permanente di fotografia italiana del ventesimo secolo.

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