Tra gli anni cinquanta e sessanta il fotoreporter Rodrigo Pais ha documentato lo sviluppo urbano di Roma, raccontando in modo diretto e intenso l’identità della città e in particolare delle sue periferie.
Famoso per le immagini scattate sui set del cinema italiano di quegli anni, la carriera del fotografo (1930-2007) è stata in realtà segnata dalla cronaca come collaboratore dell’Unità e di Paese Sera. Le foto esposte in questi giorni al liceo Benedetto da Norcia, nel quartiere romano di Centocelle, raccontano un periodo storico preciso attraverso l’espansione di una città non ancora pronta a diventare metropoli e lo fanno mostrando l’essenza dell’approccio documentaristico di Pais. Con fotocamere piccole e agevoli come la Leica o la Rolleiflex, Pais ha visitato le borgate e i nuovi quartieri che crescevano intorno al centro della città, senza temere di denunciare le condizioni in cui viveva la popolazione.
La mostra Abitare a Roma in periferia, aperta fino all’8 giugno, è organizzata in tre sezioni. La prima ricostruisce lo sviluppo edilizio pubblico e privato ed è curata dall’architetto Stefano D’Amico. Nella seconda il professor Francesco Sirleto ci guida nelle prime lotte per il diritto alla casa cominciate dalle persone costrette a vivere nelle baracche. La terza si occupa più da vicino delle condizioni di vita dei baraccati ed è curata dal sociologo Franco Ferrarotti, che negli anni settanta ha vissuto temporaneamente a Borghetto Latino per documentarne la realtà.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it