Dopo l’ultimo consiglio dei ministri il presidente del consiglio è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Il 4 dicembre la riforma costituzionale presentata dal governo è stata respinta in un referendum. I dati definitivi dello scrutinio mostrano che il no ha ottenuto il 59,1 per cento dei consensi, mentre il sì si è fermato al 40,8 per cento. L’affluenza è stata del 65,4 per cento.
Congelate le dimissioni di Matteo Renzi
La sera del 5 dicembre il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al premier italiano di dimettersi dopo l’approvazione della legge di stabilità, che attualmente è all’esame del senato e dovrebbe essere ratificata entro il 9 dicembre.
Non è chiaro cosa succederà dopo. Secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa italiana, ci sono due ipotesi: il Quirinale vorrebbe un nuovo governo, guidato dall’attuale ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che dovrebbe approvare una legge elettorale.
Matteo Renzi invece preferirebbe tornare il prima possibile alle elezioni, votando con la legge elettorale Italicum alla camera e con proporzionale con sbarramento al senato . Il ministro dell’interno Angelino Alfano ha ipotizzato un voto a febbraio.
Matteo Renzi si dimetterà dopo l’approvazione della legge di bilancio
Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il presidente del consiglio Matteo Renzi, che confermato la sua intenzione di dimettersi.
Mattarella, si legge in una nota ufficiale diffusa dal Quirinale, ha chiesto a Renzi di congelare le dimissioni e di formalizzarle dopo l’approvazione della legge di bilancio, che al momento è all’esame del senato. Secondo i mezzi d’informazione italiani, la legge di bilancio dovrebbe essere approvata entro 9 dicembre.
%3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Quirinale?src=hash%22%3E#Quirinale%3C/a%3E: Il Presidente %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Mattarella?src=hash%22%3E#Mattarella%3C/a%3E ha ricevuto il Presidente del Consiglio %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Renzi?src=hash%22%3E#Renzi%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/F6JdlsxGDt%22%3Epic.twitter.com/F6JdlsxGDt%3C/a%3E
— Quirinale Uff Stampa (@Quirinale) 5 dicembre 2016
A Palazzo Chigi ha preso il via il consiglio dei ministri per discutere del risultato del referendum. Dopo la riunione si prevede che il presidente del consiglio Matteo Renzi torni al Quirinale per presentare le dimissioni. Secondo l’Ansa, al momento la decisione di Renzi è irrevocabile e il premier potrebbe restare in carica solo fino all’approvazione della legge di bilancio da varare in senato in tempi brevi, possibilmente entro venerdì.
L’imprevisto
“Diciotto e passa punti di scarto fra il no e il sì alla riforma governativa della costituzione non se li aspettava nessuno, né fra chi aveva scelto il sì né fra chi aveva scelto il no. Che questa sorpresa sia la molla per un salto di immaginazione politica è l’augurio del day after che dobbiamo farci tutti, rispondendo con la fiducia nella democrazia a chi insiste tristemente a vederci un salto nel buio”. Leggi tutto.
Il Movimento 5 stelle propone l’Italicum anche al senato
Il Movimento 5 stelle ha ribadito che è contrario a modificare la legge elettorale e che vuole tornare il prima possibile al voto. Lo si legge in nuovo post sul blog di Beppe Grillo, firmato dai parlamentari Vito Crimi e Danilo Toninelli. Il Movimento 5 stelle propoone quindi di estendere l’Italicum anche al senato, tenendo conto dei rilievi della corte costituzionale.
La soluzione del MoVimento 5 Stelle per la legge elettorale (spiegata bene) %3Ca href=%22https://t.co/yg5YAG9syq%22%3Ehttps://t.co/yg5YAG9syq%3C/a%3E di %3Ca href=%22https://twitter.com/DaniloToninelli%22%3E@DaniloToninelli%3C/a%3E e %3Ca href=%22https://twitter.com/vitocrimi%22%3E@vitocrimi%3C/a%3E
— Beppe Grillo (@beppe_grillo) 5 dicembre 2016
La mappa del voto, comune per comune, realizzata da Sky Tg24.
Hanno votato no i giovani e una parte degli elettori del Pd
Hanno votato no i giovani, i disoccupati e le persone con un reddito basso. Inoltre gli elettorati dei partiti “storici”, come il Partito democratico e Forza Italia, si sono frammentati, mentre quello del Movimento 5 stelle è compatto. Sono questi i dati che si traggono dalle analisi di Info Data del Sole 24 Ore e da una ricerca dell’istituto Carlo Cattaneo. Le analisi sono basate sui dati parziali diffusi dal Viminale.
Una parte dell’elettorato del Pd, per esempio, si è spostata verso il no: nelle città del nord e del centro hanno votato no da un minimo di un quinto (20,3 per cento a Firenze) a un massimo di un terzo (33 per cento a Torino) degli elettori del partito di Renzi. Al sud questo peso in alcuni casi è stato anche maggiore: a Napoli e a Palermo più del 40 per cento degli elettori del Pd ha respinto la riforma.
L’Austria respinge il populismo e l’Italia entra in acque sconosciute
Gli italiani non hanno votato per l’estrema destra, ma hanno detto no a un progetto di riforma costituzionale sottoposto a referendum e bersaglio delle critiche di tutte le forze politiche. Leggi tutto.
Come hanno votato gli italiani all’estero e come sono distribuiti i sì e i no nelle diverse zone del paese in due mappe. Il no ha vinto ovunque, da nord a sud, con l’eccezione di due regioni (Toscana ed Emilia-Romagna), una provincia autonoma (Bolzano) e tra gli italiani all’estero.
%3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/Referendum2016?src=hash%22%3E#Referendum2016%3C/a%3E how Italians and Italian Expats voted %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/italianreferendum?src=hash%22%3E#italianreferendum%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/italy?src=hash%22%3E#italy%3C/a%3E %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/referendumcostituzionale?src=hash%22%3E#referendumcostituzionale%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/rQNyqsMbU1%22%3Epic.twitter.com/rQNyqsMbU1%3C/a%3E
— Andrea Minonne (@andrea_minonne) 5 dicembre 2016
Alle 18.30 si riunirà l’ultimo consiglio dei ministri. È previsto per le 18.30 il consiglio dei ministri convocato dal premier Matteo Renzi prima dell’incontro ufficiale con il presidente della repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, al quale Renzi dovrebbe annunciare le sue dimissioni.
Matteo Renzi è stato al Quirinale per un colloquio informale. Stamattina il premier ha incontrato il presidente della repubblica Sergio Mattarella per circa un’ora. Nel pomeriggio ci sarà il consiglio dei ministri e in seguito Renzi dovrebbe salire al colle per ufficializzare le sue dimissioni.
Il referendum è una delle tre partite perse da Matteo Renzi
La vittoria schiacciante del no al referendum sulla riforme istituzionali porta alla luce un evidente limite politico di Matteo Renzi, in realtà riscontrabile fin da quando è diventato presidente del consiglio e, ancor prima, fin da quando è stato eletto segretario del Partito democratico (Pd).
Questo limite politico è tutto racchiuso nell’incapacità di intendere una politica delle alleanze che vada al di là del proprio ristretto entourage e della retorica del sindaco d’Italia, alla guida di un compatto, coeso partito della nazione. Leggi tutto.
Che succede ora?
Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato che riunirà per l’ultima volta il consiglio dei ministri il 5 dicembre, nel pomeriggio, e poi salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni, dopo la sconfitta del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ecco cosa avverrà nelle prossime ore.
Mappa definitiva dei risultati delle provincie. NO vince ovunque, tranne a Bolzano e tra Toscana ed Emilia-Romagna %3Ca href=%22https://twitter.com/hashtag/referendumcostituzionale?src=hash%22%3E#referendumcostituzionale%3C/a%3E %3Ca href=%22https://t.co/VxNV6yrWwy%22%3Epic.twitter.com/VxNV6yrWwy%3C/a%3E
— YouTrend (@you_trend) December 5, 2016
Il no ha vinto in tutte le regioni soprattutto al sud, mentre il sì si è affermato in Toscana, Emilia-Romagna e nella provincia di Bolzano.
A mezzanotte, tra il 4 e il 5 dicembre, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha convocato una conferenza stampa a palazzo Chigi in cui ha riconosciuto la sconfitta al referendum e ha detto che nel pomeriggio del 5 dicembre si recherà al Quirinale per rimettere nelle mani del presidente della repubblica Sergio Mattarella l’incarico di presidente del consiglio.
Oggi il popolo italiano ha parlato, ha parlato in modo inequivocabile. Ha scelto in modo chiaro e netto e credo che sia stata una grande festa per la democrazia. Le percentuali di affluenza sono state superiori a tutte le attese. È stata una festa che si è svolta in un contesto segnato da qualche polemica in campagna elettorale, ma in cui tanti cittadini si sono riavvicinati alla Carta costituzionale, al manuale delle regole del gioco, e credo che questo sia molto bello, importante e significativo. Tutto il discorso.
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