Matteo Renzi verso le dimissioni

Dopo l’ultimo consiglio dei ministri il presidente del consiglio è salito al Quirinale per rassegnare le dimissioni. Il 4 dicembre la riforma costituzionale presentata dal governo è stata respinta in un referendum. I dati definitivi dello scrutinio mostrano che il no ha ottenuto il 59,1 per cento dei consensi, mentre il sì si è fermato al 40,8 per cento. L’affluenza è stata del 65,4 per cento.

NUOVE NOTIZIE
  • 06 Dic 2016 08.49

Congelate le dimissioni di Matteo Renzi

La sera del 5 dicembre il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al premier italiano di dimettersi dopo l’approvazione della legge di stabilità, che attualmente è all’esame del senato e dovrebbe essere ratificata entro il 9 dicembre.

Non è chiaro cosa succederà dopo. Secondo indiscrezioni raccolte dalla stampa italiana, ci sono due ipotesi: il Quirinale vorrebbe un nuovo governo, guidato dall’attuale ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, che dovrebbe approvare una legge elettorale.

Matteo Renzi invece preferirebbe tornare il prima possibile alle elezioni, votando con la legge elettorale Italicum alla camera e con proporzionale con sbarramento al senato . Il ministro dell’interno Angelino Alfano ha ipotizzato un voto a febbraio.

  • 05 Dic 2016 20.27

Matteo Renzi si dimetterà dopo l’approvazione della legge di bilancio

Il presidente della repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto al Quirinale il presidente del consiglio Matteo Renzi, che confermato la sua intenzione di dimettersi.

Mattarella, si legge in una nota ufficiale diffusa dal Quirinale, ha chiesto a Renzi di congelare le dimissioni e di formalizzarle dopo l’approvazione della legge di bilancio, che al momento è all’esame del senato. Secondo i mezzi d’informazione italiani, la legge di bilancio dovrebbe essere approvata entro 9 dicembre.

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  • 05 Dic 2016 19.12

Matteo Renzi al Quirinale per le dimissioni. Dopo un consiglio dei ministri durato pochi minuti, il presidente del consiglio è andato dal presidente della repubblica Sergio Mattarella per comunicargli la decisione di voler lasciare l’incarico.

  • 05 Dic 2016 19.06

A Palazzo Chigi ha preso il via il consiglio dei ministri per discutere del risultato del referendum. Dopo la riunione si prevede che il presidente del consiglio Matteo Renzi torni al Quirinale per presentare le dimissioni. Secondo l’Ansa, al momento la decisione di Renzi è irrevocabile e il premier potrebbe restare in carica solo fino all’approvazione della legge di bilancio da varare in senato in tempi brevi, possibilmente entro venerdì.

  • 05 Dic 2016 18.41

Domani ad Arcore il vertice di Forza Italia. È stato convocato per domani ad Arcore un vertice tra Silvio Berlusconi e i dirigenti di Forza Italia. La riunione, prevista per le 13, servirà a fare il punto dopo la vittoria dei no al referendum e le decisioni di Matteo Renzi.

  • 05 Dic 2016 18.23

L’imprevisto

“Diciotto e passa punti di scarto fra il no e il sì alla riforma governativa della costituzione non se li aspettava nessuno, né fra chi aveva scelto il sì né fra chi aveva scelto il no. Che questa sorpresa sia la molla per un salto di immaginazione politica è l’augurio del day after che dobbiamo farci tutti, rispondendo con la fiducia nella democrazia a chi insiste tristemente a vederci un salto nel buio”. Leggi tutto.

  • 05 Dic 2016 17.53

Il Movimento 5 stelle propone l’Italicum anche al senato

Il Movimento 5 stelle ha ribadito che è contrario a modificare la legge elettorale e che vuole tornare il prima possibile al voto. Lo si legge in nuovo post sul blog di Beppe Grillo, firmato dai parlamentari Vito Crimi e Danilo Toninelli. Il Movimento 5 stelle propoone quindi di estendere l’Italicum anche al senato, tenendo conto dei rilievi della corte costituzionale.

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  • 05 Dic 2016 17.47

La mappa del voto, comune per comune, realizzata da Sky Tg24.

  • 05 Dic 2016 16.32

La direzione del Partito democratico slitta al 7 dicembre. Si terrà mercoledì alle 15. Lo scrive il quotidiano La Repubblica, citando fonti del Nazareno.

  • 05 Dic 2016 16.23

Hanno votato no i giovani e una parte degli elettori del Pd

Hanno votato no i giovani, i disoccupati e le persone con un reddito basso. Inoltre gli elettorati dei partiti “storici”, come il Partito democratico e Forza Italia, si sono frammentati, mentre quello del Movimento 5 stelle è compatto. Sono questi i dati che si traggono dalle analisi di Info Data del Sole 24 Ore e da una ricerca dell’istituto Carlo Cattaneo. Le analisi sono basate sui dati parziali diffusi dal Viminale.

Una parte dell’elettorato del Pd, per esempio, si è spostata verso il no: nelle città del nord e del centro hanno votato no da un minimo di un quinto (20,3 per cento a Firenze) a un massimo di un terzo (33 per cento a Torino) degli elettori del partito di Renzi. Al sud questo peso in alcuni casi è stato anche maggiore: a Napoli e a Palermo più del 40 per cento degli elettori del Pd ha respinto la riforma.

  • 05 Dic 2016 15.13

L’Austria respinge il populismo e l’Italia entra in acque sconosciute

Gli italiani non hanno votato per l’estrema destra, ma hanno detto no a un progetto di riforma costituzionale sottoposto a referendum e bersaglio delle critiche di tutte le forze politiche. Leggi tutto.

  • 05 Dic 2016 14.44

Come hanno votato gli italiani all’estero e come sono distribuiti i sì e i no nelle diverse zone del paese in due mappe. Il no ha vinto ovunque, da nord a sud, con l’eccezione di due regioni (Toscana ed Emilia-Romagna), una provincia autonoma (Bolzano) e tra gli italiani all’estero.

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  • 05 Dic 2016 14.30
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  • 05 Dic 2016 13.41

Alle 18.30 si riunirà l’ultimo consiglio dei ministri. È previsto per le 18.30 il consiglio dei ministri convocato dal premier Matteo Renzi prima dell’incontro ufficiale con il presidente della repubblica Sergio Mattarella al Quirinale, al quale Renzi dovrebbe annunciare le sue dimissioni.

  • 05 Dic 2016 12.58

Matteo Renzi è stato al Quirinale per un colloquio informale. Stamattina il premier ha incontrato il presidente della repubblica Sergio Mattarella per circa un’ora. Nel pomeriggio ci sarà il consiglio dei ministri e in seguito Renzi dovrebbe salire al colle per ufficializzare le sue dimissioni.

  • 05 Dic 2016 11.43

Il referendum è una delle tre partite perse da Matteo Renzi

La vittoria schiacciante del no al referendum sulla riforme istituzionali porta alla luce un evidente limite politico di Matteo Renzi, in realtà riscontrabile fin da quando è diventato presidente del consiglio e, ancor prima, fin da quando è stato eletto segretario del Partito democratico (Pd).

Questo limite politico è tutto racchiuso nell’incapacità di intendere una politica delle alleanze che vada al di là del proprio ristretto entourage e della retorica del sindaco d’Italia, alla guida di un compatto, coeso partito della nazione. Leggi tutto.

  • 05 Dic 2016 09.04

Che succede ora?

Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha annunciato che riunirà per l’ultima volta il consiglio dei ministri il 5 dicembre, nel pomeriggio, e poi salirà al Quirinale per rassegnare le dimissioni, dopo la sconfitta del sì al referendum costituzionale del 4 dicembre. Ecco cosa avverrà nelle prossime ore.

  • Il presidente della repubblica Sergio Mattarella, ricevute le dimissioni di Renzi, aprirà le consultazioni con i rappresentati dei gruppi parlamentari per capire se c’è una maggioranza nel parlamento che possa dare la fiducia a un altro governo.
  • Secondo molti analisti, il presidente della repubblica potrebbe respingere le dimissioni di Renzi e insistere con il premier dimissionario, chiedendogli di provare a formare un nuovo governo, ma Renzi sembra determinato a fare un passo indietro.
  • Sempre secondo molti osservatori, Mattarella chiederà a una personalità politica vicina a Renzi di prendere il posto del presidente del consiglio. Si è fatto il nome dell’attuale ministro dell’economia e delle finanze Pier Carlo Padoan o del ministro della cultura Dario Franceschini. Questo perché il Partito democratico ha ancora la maggioranza dei parlamentari alla camera (301 seggi) e al senato (113 seggi) e quindi avrà un peso abbastanza importante nella scelta del futuro presidente del consiglio.
  • Il governo che nascerà dopo le dimissioni di Renzi avrà più di altri carattere temporaneo perché le elezioni politiche dovranno svolgersi al massimo nella primavera del 2018.
  • La priorità del prossimo governo sarà la riforma elettorale, perché al momento la legge elettorale Italicum, entrata in vigore nel luglio del 2016, regola solo l’elezione della camera dei deputati e non contempla l’elezione del senato, che si voleva trasformare in non elettivo con la riforma costituzionale.
  • Se Mattarella dovesse sciogliere le camere per convocare le elezioni anticipate (scenario poco probabile, anche se possibile), si andrebbe a votare con la legge elettorale Italicum per la camera e con il Consultellum (proporzionale puro) per il senato.
  • Il 6 dicembre è prevista anche la direzione generale del Partito democratico, annunciata il 4 dicembre da Lorenzo Guerini. In quell’occasione Matteo Renzi dovrebbe dimettersi anche da segretario del Partito democratico, in vista del congresso del partito che è programmato per febbraio.
  • 05 Dic 2016 08.31
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Il no ha vinto in tutte le regioni soprattutto al sud, mentre il sì si è affermato in Toscana, Emilia-Romagna e nella provincia di Bolzano.

  • 05 Dic 2016 08.06
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Il 4 dicembre hanno votato 33.243.845 di elettori, il 65,4 per cento degli aventi diritto. Il no ha ottenuto 19.419.507 voti, mentre il sì ha raccolto 13.432.208 voti. Nell’ultimo referendum costituzionale del 2006 l’affluenza era stata del 52,4 per cento.

  • 05 Dic 2016 07.54

A mezzanotte, tra il 4 e il 5 dicembre, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha convocato una conferenza stampa a palazzo Chigi in cui ha riconosciuto la sconfitta al referendum e ha detto che nel pomeriggio del 5 dicembre si recherà al Quirinale per rimettere nelle mani del presidente della repubblica Sergio Mattarella l’incarico di presidente del consiglio.

Oggi il popolo italiano ha parlato, ha parlato in modo inequivocabile. Ha scelto in modo chiaro e netto e credo che sia stata una grande festa per la democrazia. Le percentuali di affluenza sono state superiori a tutte le attese. È stata una festa che si è svolta in un contesto segnato da qualche polemica in campagna elettorale, ma in cui tanti cittadini si sono riavvicinati alla Carta costituzionale, al manuale delle regole del gioco, e credo che questo sia molto bello, importante e significativo. Tutto il discorso.

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