Partendo da Eadweard Muybridge per arrivare a TikTok, il documentario di Axel Danielson e Maximilien Van Aertryck (prodotto da Ruben Östlund) si chiede come, dall’austera aspirazione dei fratelli Lumière di catturare la realtà, siamo finiti in una fiera di follia e falsità. Questa storia della menzogna visuale, un po’ seria e un po’ no, può ricordare i documentari di montaggio di Adam Curtis. Ma al contrario dei film di Curtis, Fantastic machine enuncia troppo spesso le sue intuizioni nel mostrare la retorica e gli effetti collaterali della manipolazione delle immagini e sembra quasi l’introduzione a una serie più approfondita. Nessuna grande rivelazione ma una grande quantità di contenuti divertenti.
Jonathan Romney, Financial Times

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Questo articolo è uscito sul numero 1562 di Internazionale, a pagina 82. Compra questo numero | Abbonati