Dall’inizio dell’anno il rublo ha perso il 48,4 per cento del suo valore: oggi un dollaro vale 66,3 rubli. A pesare fortemente sulla svalutazione è stato il crollo del prezzo del petrolio che, spiega l’Economist, è calato del 50 per cento in tre anni e potrebbe continuare a scendere fino a raggiungere la soglia psicologica dei 50 dollari al barile.

“La domanda di petrolio è bassa per colpa della stagnazione economica e del passaggio ad altre fonti energetiche. Inoltre, nonostante la guerra, Libia e Iraq non hanno diminuito la loro produzione di greggio e gli Stati Uniti sono diventati i principali produttori di petrolio, anche se non lo esportano. Infine, i sauditi hanno rifiutato di abbassare la loro produzione per fare rialzare i prezzi, perché non hanno nessuna intenzione di aiutare dei paesi che detestano, come l’Iran e la Russia”. The Economist

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