Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia ha confermato in appello l’ergastolo nei confronti di due ex capi militari delle truppe serbobosniache. I due uomini sono ritenuti colpevoli di genocidio per il loro ruolo nel massacro di Srebrenica, compiuto nel 1995 nel corso della guerra in Bosnia Erzegovina, nel quale morirono ottomila persone, in maggior parte uomini e ragazzi bosniaci di religione musulmana.

Vujadin Popović, 57 anni, ex colonnello dell’esercito serbobosniaco, e Ljubiša Beara, 75 anni, ex capo della sicurezza dell’armata dei serbi di Bosnia, erano stati condannati all’ergastolo nel 2010 per genocidio, crimini contro l’umanità e per violazione delle leggi e dei costumi bellici.

Il verdetto ha confermato anche le condanne di altri due responsabili militari serbobosniaci: 35 anni di carcere per Drago Nikolić e tredici per Vinko Pandurević. La pena detentiva di un quinto uomo, Radivoge Miletić, è stata ridotta da 19 a 18 anni di carcere. Afp, Bbc

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it