Confermata la condanna dell’ex generale serbobosniaco Zdravko Tolimir per il suo ruolo nel massacro di Srebrenica
Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia dell’Aja ha confermato la condanna all’ergastolo di Zdravko Tolimir, ex generale serbobosniaco accusato di genocidio, di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità per il ruolo svolto nel massacro di Srebrenica nel 1995. Tolimir, 66 anni, ex capo dei servizi segreti e della sicurezza delle forze militari dei serbi di Bosnia, era stato condannato dal Tribunale nel dicembre del 2012. Aveva fatto appello contro la sentenza.
Nella nuova sentenza i giudici hanno modificato alcuni elementi di quella di primo grado, stabilendo che il trasferimento dei musulmani a Zepa, un’altra zona protetta dalla Nazioni Unite, non costituì un atto di genocidio. Ma secondo i giudici il ruolo svolto da Tolimir nel massacro di Srebrenica è sufficiente a confermare la condanna per genocidio e la pena dell’ergastolo.
Tolimir è considerato il braccio destro di Ratko Mladić, il generale che nel luglio del 1995 diede l’ordine di sterminare circa ottomila persone, per la maggior parte uomini e ragazzi bosniaci di religione musulmana, dopo la caduta della città di Srebrenica nella mani dell’esercito serbobosniaco. Dopo la firma dell’accordo di Dayton nel novembre del 1995, che mise fine alla guerra in Bosnia Erzegovina, Tolimir fu per breve tempo consigliere di Biljana Plavšić, presidente dei serbi di Bosnia, condannata dal Tribunale a 11 anni di carcere per crimini contro l’umanità nel 2003 e rilasciata dopo aver scontato due terzi della pena. Nel 2005 Tolimir si congedò dall’esercito e in seguito fu incriminato. Dopo due anni di latitanza fu arrestato e trasferito all’Aja.
Il Tribunale ha processato venti persone per il massacro di Srebrenica, tra cui il generale Mladić, 73 anni, e l’ex presidente della Repubblica serba di Bosnia, Radovan Karadžić, entrambi ancora in attesa della sentenza all’Aja.
Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia dell’Aja ha confermato la condanna all’ergastolo dell’ex generale serbobosniaco Zdravko Tolimir per il suo ruolo nel massacro di Srebrenica. Reuters
La polizia della Serbia ha arrestato a Belgrado sette persone sospettate di aver preso parte al massacro di Srebrenica, in Bosnia Erzegovina, nel 1995. Si tratta di ex poliziotti appartenenti a un’unità speciale della polizia serbobosniaca. Sono accusati di “crimini di guerra contro la popolazione civile”, per essere coinvolti nella morte di più di mille persone a Kravica, nella regione di Srebrenica, nel corso della guerra in Bosnia Erzegovina. Lo ha dichiarato il procuratore incaricato dell’indagine.
Nella strage, avvenuta nel luglio del 1995, sono morte circa ottomila persone, per la maggior parte uomini e ragazzi bosniaci di religione musulmana, sterminati su ordine del generale Ratko Mladic dopo la caduta della città di Srebrenica nella mani dell’esercito serbobosniaco che il generale comandava. Afp
Il Tribunale penale internazionale per l’ex Jugoslavia ha confermato in appello l’ergastolo nei confronti di due ex capi militari delle truppe serbobosniache. I due uomini sono ritenuti colpevoli di genocidio per il loro ruolo nel massacro di Srebrenica, compiuto nel 1995 nel corso della guerra in Bosnia Erzegovina, nel quale morirono ottomila persone, in maggior parte uomini e ragazzi bosniaci di religione musulmana.
Vujadin Popović, 57 anni, ex colonnello dell’esercito serbobosniaco, e Ljubiša Beara, 75 anni, ex capo della sicurezza dell’armata dei serbi di Bosnia, erano stati condannati all’ergastolo nel 2010 per genocidio, crimini contro l’umanità e per violazione delle leggi e dei costumi bellici.
Il verdetto ha confermato anche le condanne di altri due responsabili militari serbobosniaci: 35 anni di carcere per Drago Nikolić e tredici per Vinko Pandurević. La pena detentiva di un quinto uomo, Radivoge Miletić, è stata ridotta da 19 a 18 anni di carcere. Afp, Bbc
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