Oliver Sacks alla Columbia University, New York, il 3 giugno 2009. (Chris McGrath, Getty Images)

Oliver Sacks ha dichiarato in un articolo sul New York Times di avere un tumore in fase terminale. Sacks, 81 anni, è uno scrittore, divulgatore scientifico, neurologo e chimico britannico. È nato a Londra in una famiglia di fisici e scienziati e si è trasferito a New York nel 1965.

Ha cominciato la sua attività di divulgazione scientifica descrivendo le sue esperienze neurologiche con i pazienti negli anni settanta e pubblicando articoli di medicina e scienza sul New Yorker e sulla New York Review of Books. Il suo libro più conosciuto è Risvegli, dal quale è stato tratto un film con Robin Williams e Robert De Niro. Ha scritto i racconti Su una gamba sola e L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. Tra gli altri suoi libri, L’isola dei senza colore, Emicrania, Un antropologo su Marte e Allucinazioni.

Oliver Sacks nel suo editoriale confessa di avere ancora pochi mesi di vita. Scrive:

“Un mese fa, mi sentivo in ottima salute, anche robusta. A 81 anni, nuoto ancora un miglio al giorno. Ma la mia fortuna è finita. Due settimane fa ho scoperto di avere delle metastasi multiple nel fegato. Nove anni fa ho scoperto di avere un raro tumore all’occhio. Le radiazioni e il laser per rimuovere il cancro mi hanno parzialmente accecato. Ma solo in rari casi questi tumori creano delle metastasi. Io faccio parte di quello sfortunato 2 per cento”.

“Mi sento grato per aver avuto altri nove anni di buona salute e produttività dall’arrivo della prima diagnosi, ma ora devo affrontare la morte. Il cancro occupa un terzo del mio fegato, e anche se la sua avanzata potrebbe essere rallentata, questo tumore non si può fermare”.

Prosegue Sacks:

“Non posso far finta di non avere paura. Ma il mio sentimento predominante è la gratitudine. Ho amato e sono stato amato. Ho dato molto e ho ricevuto molto in cambio. Ho letto e viaggiato e riflettuto e scritto. Ho avuto una relazione con il mondo, la relazione speciale di scrittori e lettori”.

The New York Times

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