Il ministero della giustizia statunitense ha pubblicato un rapporto sulla polizia di Ferguson, in Missouri, dopo che il 12 agosto del 2014 un ragazzo, Michael Brown, è stato ucciso da un agente. Secondo il rapporto la polizia della città usa metodi violenti e illegali, in particolare verso la popolazione nera. Ecco cosa dice il rapporto in cinque punti.

  • Le pratiche della polizia nella città sono orientate più dalla ricerca di profitti che non dal tentativo di garantire la sicurezza in città. Per esempio, la polizia usa i mandati di arresto per costringere le persone a pagare una cauzione per uscire dal carcere.
  • Il tribunale amministrativo della città è parte del problema perché è gestito dal capo della polizia. Secondo il rapporto, il tribunale stabilisce multe e sanzioni troppo severe che violano i diritti dei cittadini.
  • La polizia usa metodi violenti e compie abusi di potere in maniera sistematica. “Gli agenti sono inclini a interpretare l’esercizio del diritto di libera espressione come disobbedienza, movimenti non aggressivi come minacce, casi di disagio mentale o fisico come azioni aggressive”, afferma il rapporto.
  • Le politiche discriminatorie verso i neri sono la norma: anche se formano il 67 per cento della popolazione di Ferguson, sono il 93 per cento delle persone arrestate tra il 2012 e il 2014, sono l’85 per cento delle persone fermate dalla polizia per violazioni stradali e il 90 per cento delle operazioni in cui la polizia ha usato la forza ha coinvolto una persona nera.
  • La polizia usa frasi offensive contro i neri in maniera sistematica. Il ministero della giustizia ha analizzato le email scambiate dagli agenti e ha trovato che le offese razziste contro i neri sono la norma.

The New York Times, The Washington Post

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