Il segretario di stato statunitense John Kerry è atteso il 12 maggio in Russia per incontrare il presidente Vladimir Putin e discutere con lui di una possibile soluzione politica per il conflitto in Siria. L’incontro, che si terrà a Soči sul mar Nero, rappresenta uno sforzo di distensione nelle relazioni degli Stati Uniti con la Russia. Obama ha cercato spesso di isolare Putin a causa del suo intervento militare in Ucraina, ma ha anche cercato di ritagliarsi degli ambiti di possibile cooperazione. Tra i temi all’ordine del giorno, ci saranno anche questioni bilaterali e regionali oltre alle principali crisi internazionali: Iran, Siria e Ucraina.
Funzionari statunitensi e russi condividono il timore che chi ha lasciato il suo paese per andare a combattere con il gruppo Stato islamico in Siria e in Iraq possa fare ritorno con l’obiettivo di portare a termine attentati. Le recenti battute di arresto delle truppe del presidente siriano Bashar al Assad hanno reso ancora più evidente che il pericolo rappresentato dai jihadisti è reale.
Già in passato i due paesi avevano cercato di cooperare attraverso la convocazione di una conferenza di pace, ma senza successo. Quella conferenza, all’inizio del 2014, si concluse con un nulla di fatto dopo che la delegazione governativa si rifiutò di negoziare qualsiasi soluzione che prevedesse un governo di transizione senza il presidente Assad. Dopo la visita a Sochi, Kerry si recherà in Turchia per una riunione con i ministri degli esteri della Nato e tornerà negli Stati Uniti già mercoledì per prendere parte al meeting di Camp David tra Obama e i leader sauditi e degli altri paesi del Golfo.
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