Il presidente tunisino Beji Caid Essebsi ha dichiarato lo stato di emergenza in Tunisia, dopo l’attentato al museo del Bardo di Tunisi il 17 marzo e l’attentato sulla spiaggia di Sousse il 26 giugno. Lo stato di emergenza prevede che siano concessi poteri eccezionali a polizia ed esercito. Era stato revocato in Tunisia nel marzo del 2014, ma era in vigore dal gennaio del 2011, istituito dopo le rivolte che avevano portato alla fuga dell’ex presidente Zine El Abidine Ben Ali.
La Tunisia è stata colpita da due gravi attentati rivendicati dal gruppo Stato islamico nei quali sono morti 59 turisti stranieri: 21 al museo del Bardo di Tunisi e 38 in un hotel sul mare a Port El Kantawi il 26 giugno. Dopo l’ultimo attentato, le autorità avevano deciso di schierare 1.400 agenti e militari nei siti archeologici e nei siti d’interesse turistico per rafforzare la sicurezza.
In una intervista trasmessa il 3 luglio dalla Bbc, il primo ministro Habib Essid ha ammesso che la polizia è intervenuta con troppo ritardo sul luogo dell’attentato di Port El Kantaoui il 26 giugno.
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