Henning Mankell, l’autore della serie di romanzi gialli con protagonista l’ispettore Kurt Wallander, è morto a Göteborg, in Svezia, all’età di 67 anni. Lo scrittore aveva annunciato di avere un tumore all’inizio del 2014.

Mankell viveva tra la Svezia e il Mozambico, paesi in cui sono ambientate le indagini di Wallander. È stato anche un attivista, in particolare negli ultimi anni ha dichiarato più volte di essere un sostenitore della causa palestinese.

Un autore da quaranta milioni di copie vendute

Autore di circa quaranta romanzi e numerose opere teatrali, Mankell ha venduto più di quaranta milioni di copie in tutto il mondo. In Italia sono stati pubblicati più di venti fra i suoi libri, la maggior parte dalla casa editrice Marsilio. Nel 2001 Mankell ha fondato insieme all’editor Dan Israel la casa editrice Leopard Förlag, che pubblica libri di narrativa e saggistica, soprattutto africani e asiatici.

La serie sull’ispettore Wallander è stata adattata per la televisione in Svezia e successivamente nel Regno Unito dalla Bbc. Nelle tre stagioni britanniche, trasmesse in Italia con il titolo L’ispettore Wallander, il protagonista è interpretato da Kenneth Branagh. La mano è l’ultimo capitolo della saga ed è stato pubblicato nel 2014, sempre da Marsilio.

Il racconto della malattia

Dal gennaio 2014, dopo la diagnosi, Mankell ha raccontato cosa ha significato vivere con un tumore sul quotidiano svedese Göteborgs-Posten, e sul Guardian. Anche uno dei suoi ultimi libri, Kvicksand (”Sabbie mobili”, in italiano ), è una riflessione sulla convivenza con la malattia. “È un libro sulla gioia di vivere, sul coraggio, sulla paura”, ha scritto Mankell, che ha destinato parte del ricavato delle vendite alla ricerca sul cancro.

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