La commissione internazionale umanitaria per l’accertamento dei fatti (Ihffc) ha accolto la richiesta di Medici senza frontiere (Msf) di indagare sul bombardamento statunitense che il 3 ottobre ha distrutto l’ospedale dell’organizzazione umanitaria a Kunduz, nel nord dell’Afghanistan.
L’Ihffc è un ente internazionale permanente istituito nel 1991, secondo quanto prescritto nel 1977 dai protocolli aggiuntivi della convenzione di Ginevra. Tuttavia non ha mai davvero condotto un’indagine prima d’ora perché le parti in causa negli episodi che avrebbero potuto essere oggetto di un’inchiesta non hanno mai accettato il suo intervento. È riconosciuta da 76 paesi ed è composta da quindici esperti a vario titolo, tra cui medici, giuristi e militari.
UPDATE #Kunduz #IndependentInvestigation: we've been informed that the International Humanitarian Fact-Finding Commission has been activated
— MSF International (@MSF) 14 Ottobre 2015
La commissione ha mandato delle lettere ai governi degli Stati Uniti e dell’Afghanistan per chiedere il loro consenso ad avviare l’inchiesta: infatti nessuno dei due paesi è tra quelli che riconoscono la sua competenza. Se i due paesi coinvolti non acconsentiranno, non ci potrà essere l’indagine indipendente richiesta da Msf. L’organizzazione non governativa non si è accontentata delle scuse ricevute dal presidente statunitense Barack Obama per l’attacco che ha causato la morte di 22 persone, tra cui dodici dipendenti dell’ospedale: ha continuato a chiedere un’inchiesta alternativa a quelle ufficiali aperte dagli Stati Uniti, dall’Afghanistan e dalla Nato.
“Abbiamo ricevuto scuse e condoglianze, ma non è sufficiente. Non abbiamo ancora ricevuto alcuna spiegazione sul perché un ospedale molto conosciuto e pieno di pazienti e medici sia stato ripetutamente bombardato per più di un’ora”, ha dichiarato Joanne Liu, presidente internazionale di Msf.
La presidente dell’Ihffc Gisela Perren-Klingler aveva riferito al Guardian di aver ricevuto la richiesta di Msf, ma aveva spiegato al quotidiano britannico che senza l’appoggio di uno dei paesi che riconoscono la commissione questa non può attivarsi. Non si sa ufficialmente quale dei 76 paesi si sia fatto portavoce della richiesta di Msf. Se Stati Uniti e Afghanistan accetteranno l’intervento dell’Ihffc, la commissione comincerà a investigare raccogliendo prove dai paesi coinvolti, dalla Nato e dai testimoni dell’attacco.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it