Dopo la pubblicazione dell’articolo La doppia prigione dei migranti abbiamo ricevuto una richiesta di rettifica da parte della cooperativa sociale Auxilium, che pubblichiamo qui sotto.

La Cooperativa sociale Auxilium, gestore del Centro Accoglienza Richiedenti Asilo e del Centro Identificazione e Espulsione di Restinco- Brindisi smentisce con sdegno alcune notizie riportate nell’articolo a firma di Antonio Esposito e Dario Stefano dell’Aquila dal titolo La doppia prigione dei migranti pubblicate nel sito di Internazionale.

L’articolo, che contiene una serie di notizie false e diffamatorie relative a aspetti che attengono il nostro lavoro, descrive una visita da loro effettuata nei due Centri, ma senza specificare la data (sic), che presumibilmente è quella del 27 giugno, durante la quale sono stati accompagnati all’interno delle due strutture di proprietà del Ministero degli Interni dalla dott.sa Pasqua Erminia Cicoria, Vicario del Prefetto di Brindisi e dal direttore dei due centri Vincenzo Lutrelli. Con i due redattori c’erano alcuni esponenti dell’associazione LasciateCIEntrare, i quali, forse per non prendersi la responsabilità di quanto riportato, vengono citati nell’articolo solo con il nome.

Per prima cosa è totalmente falso il numero degli operatori Auxilium che, secondo i redattori dell’articolo, lavorano al C.I.E. di Restinco- Brindisi, secondo un calcolo forse fatto sulla base di una loro personale, ma errata, lettura del capitolato d’appalto. I due estensori del reportage, che avevano la possibilità di ottenere informazioni verificabili e spiegazioni da chi li accompagnava nella visita, non solo hanno fornito ai lettori dati errati sul personale ma li hanno messi a confronto con cifre gonfiate riguardanti la spesa per ogni ospite dei due centri. La realtà è che il personale occupato stabilmente al C.A.R.A e al C.I.E. di Restinco- Brindisi è di 66 persone: sono medici, infermieri, psicologi, mediatori culturali, informatori normativi, insegnanti, addetti alla persona, amministrativi, che assicurano un servizio h24 tutti i giorni dell’anno per gli ospiti. Infatti il C.A.RA. e il C.I.E. di Restinco- Brindisi sono situati nello stesso centro (anche se in due differenti strutture e con un regolamento interno differente), quindi il personale è comune ed è quello previsto per i centri che accolgono tra i 151 e i 300 ospiti. Ma l’ansia di bollare i due Centri come carceri in stato di abbandono, preda di oscuri interessi economici, devono aver accecato gli estensori dell’articolo. Le perplessità di Auxilium sull’efficacia dei Centri Identificazione e Espulsione sono ben note anche all’associazione LasciateCIEntrare, così come sono note le nostre proposte, portate in tutte le sedi istituzionali, per un loro miglioramento e superamento. Ma ciò non toglie che Auxilium svolge e continuerà a svolgere il suo lavoro anche all’interno dei CIE con umanità, professionalità e trasparenza. Qualità che ci sono state riconosciute dalle massime organizzazioni umanitarie internazionali, così come da rappresentati delle istituzioni, della politica, della cultura. Anche molte associazioni e formazioni contrarie ai CIE hanno riconosciuto la qualità del nostro operato e la nostra attenzione alle persone.

Pertanto è inaccettabile che gli estensori del reportage, ad esempio, abbiano descritto come completamente abbandonato a se stesso un uomo di nazionalità nigeriana ospite del CIE, con evidenti problemi psichici, senza aver voluto parlare con il medico del CIE che lo segue, senza sapere che sta seguendo una terapia psichiatrica prescritta dal medico del carcere da cui proviene, senza informarsi che tutti coloro che hanno problemi di salute o patologie croniche non solo vengono seguiti dai medici di Auxilium, e accompagnati costantemente dagli operatori Auxilium negli ospedali presenti sul territorio in quanto la Prefettura di Brindisi ha un protocollo operativo con la ASL di Brindisi. Mentre chi ha problemi di tossicodipendenza viene seguito dal Sert. Tutte notizie facilmente verificabili e documentabili. Ma tutto questo ai redattori di Napoli Monitor che hanno redatto l’articolo per Internazionale non sembrava interessare: hanno mosso accuse pesantissime attribuendole alle dichiarazioni degli ospiti. Dichiarazioni pubblicate in maniera parziale e strumentale. Così è stato al CIE e così è stato al CARA, dove la delegazione è rimasta appena 16 minuti (cronometrati dal personale Auxilium sconcertato dal palese disinteresse della delegazione per la situazione reale del CARA e per i servizi che vengono svolti).

Una visita lampo che gli ha permesso, però, di scrivere che in ognuna delle due stanze dei prefabbricati sono alloggiati 6 ospiti invece che 4 (8 ospiti totali in ognuno dei 16 prefabbricati). Questa notizia è falsa e la verità era facilmente verificabile, anche grazie alla presenza durante la visita di un rappresentante della Prefettura di Brindisi. Volendo fare un po’ di colore, ci sarebbe da chiedere agli estensori del reportage come hanno fatto a scrivere che nei prefabbricati ci sono i bagni alla turca, quando in realtà ci sono i water, ma comprendiamo che quando si è preda dei pregiudizi la vista può giocare strani scherzi. Non è uno scherzo, invece, il fatto che nel cosiddetto reportage ci sia scritto che Auxilium consegna solo una bottiglia di acqua da bere al giorno agli ospiti, perché in realtà vengono dati due litri di acqua a persona e in periodi caldi come questo gli operatori fanno di tutto per venire incontro alle esigenze di ogni ospite con altra acqua. Inoltre siamo sempre i primi a sollecitare le istituzioni competenti sul problema dell’acqua corrente. Ma quello che riteniamo per certi versi ancora più grave è l’aver scritto che “gli ospiti denunciano l’assenza di qualsiasi attività all’interno del campo e una condizione d’isolamento e ozio forzato”. Ci preme, quindi, in base al diritto di replica e per una corretta informazione dei suoi lettori precisare alcuni fatti:

Il Centro di Accoglienza per Richiedenti Asilo (C.A.R.A.) di Brindisi-Restinco dà ospitalità alle persone migranti (solo uomini adulti) che abbiano fatto richiesta di asilo presso gli organi competenti. Il servizio è diretto dalla Prefettura U.T.G. di Brindisi ed è gestito dalla Auxilium Società Cooperativa Sociale dal 01 gennaio 2015. La capienza è di 128 ospiti, ma, nel periodo estivo, a causa dei numerosi sbarchi, vengono allestiti ulteriori alloggi per l’accoglienza straordinaria di persone (talvolta anche solo in transito che rimangono il tempo necessario affinché siano collocate in altre strutture). Tutti gli ospiti usufruiscono dei servizi attivati e messi a disposizione in forma integrata da Auxilium all’interno della struttura. Ovvero: Servizio Amministrativo; Ambulatorio Medico- Infermieristico h 24; Servizio di Mediazione Linguistico Culturale; Servizio Socio-Psicologico; Servizio di informazione normativa e orientamento al territorio; Servizio di Pocket Money/Bottega; Barberia e Parrucchiere; Servizio di lavanderia; Servizio mensa; Servizio magazzino; Scuola di italiano.

Il Centro di Identificazione ed Espulsione (C.I.E.) fornisce alle 48 persone trattenute gli stessi servizi degli ospiti del CARA, con l’aggiunta di: Servizio valigeria e cassaforte; supporto per le Visite esterne (familiari e rappresentanti legali); supporto per le Udienze del giudice di pace.

Inoltre, in queste due strutture gestite da Auxilium, sono presenti moltissime attività e laboratori che hanno lo scopo di aiutare ogni singola persona, curandone l’inserimento in un percorso di integrazione. Per la loro importanza le attività e i laboratori sono organizzati e curati dalla nostra equipe di psicologi, mediatori, assistenti sociali e insegnantiprefabbricati. L’elenco delle attività che si svolgono all’interno del C.A.R.A di Brindisi – Restinco, anche solo limitandoci al 2016 sarebbe lunghissimo. Ecco alcuni esempi: Laboratorio orto botanico “Per fare un fiore ci vuole un seme”: sono state coltivate e trasformate in piccoli orti e zone fiorite le aiuole presenti all’interno del Centro. Avvalendosi della funzione terapeutica della lavora-zione della terra, gli ospiti si dedicano alla coltivazione e alla cura della stessa. Laboratori artistici: “Sentieri trans-etnici” è il nome del progetto artistico finalizzato al superamento delle barriere culturali attraverso la scoperta dei talenti artistici ed alla crescita personale degli stessi. Sono stati sviluppati, infatti, dei laboratori che abbracciano diverse discipline artistiche (musica, teatro, pittura).

Laboratorio musicale: si tiene una volta alla settimana, è uno spazio di libera espressione, che permette ai musicisti presenti nel Centro di valorizzare i loro talenti e agli altri ospiti di fare un’esperienza di coesione grazie alla musica. Questo laboratorio ha dato anche l’opportunità a diversi ragazzi di esibirsi durante manifestazioni pubbliche svoltesi all’esterno del CARA.

Laboratorio manuale: “Art attack” è uno spazio dove è possibile creare con le proprie mani oggetti di uso quotidiano e non, con diversi materiali, attivo tutte le sere.

Nuovo Cinema Restinco: due volte alla settimana sono proiettati film di diverse produzioni, da Hollywood a Bollywood, da Cinecittà a Les Films de la Terre Africaine.

Manifestazioni: una particolare attenzione è data all’organizzazione di momenti di aggregazione legati a momenti di festa, o alle celebrazioni delle festività religiose (come il Ramadan), o di impegno civile come la “Giornata internazionale contro il razzismo” e la “Festa del Rifugiato. Per il secondo anno consecutivo è stato organizzato un incontro con gli studenti dell’Università dello Spring Hill College della California, interessati al confronto tra Italia e Stati Uniti sulla realtà delle migrazioni e dei modelli di accoglienza. Ogni iniziativa viene pubblicizzata sul territorio proprio per aiutare il dialogo e l’integrazione dei migranti, rimuovendo pregiudizi e diffidenze. Per questo sono state stabilite collaborazioni stabili attraverso protocolli di intesa con: l’associazione di volontariato “Migrantes” di Brindisi che offre un’attività di alfabetizzazione della lingua italiana ogni mattina dal lunedì al sabato, presso le aule della chiesa di San Vito; il C.P.A. della Scuola Media Statale “Salvemini-Virgilio”, dove gli ospiti possono frequentare i corsi, che si ripetono ciclicamente e al termine dei quali viene rilasciata la certificazione delle competenze linguistiche, utile per il percorso di integrazione in Italia; i Salesiani di Don Bosco di Brindisi, dove è possibile frequentare dei corsi di alfabetizzazione due volte alla settimana. Inoltre, qui gli ospiti possono usufruire dei campi sportivi e partecipare alle attività dell’oratorio.

Queste collaborazioni all’esterno del Centro favoriscono ulteriori percorsi di integrazione nella città di Brindisi e l’inserimento nel mondo del lavoro .

Manifestazioni esterne: una grande attenzione è riservata alla possibilità di partecipare o di organizzare iniziative all’esterno del Centro. Si cerca, infatti, di tener presenti le risorse culturali, sportive e non solo, presenti sul territorio. Così è avvenuto per la Festa del Migrante: il 23 gennaio 2016 presso l’oratorio e il teatro dei Salesiani, si è svolta la festa “Fratelli si nasce e lo si diventa”, una giornata di incontro, confronto, festa e condivisione culminata in un torneo di calcio con squadre miste formate dagli ospiti del C.A.R.A. di Restinco e gli studenti delle scuole superiori di Brindisi. Il 21 marzo 2016, presso il Liceo linguistico Palumbo a Brindisi, si è svolta una manifestazione “ Tutti uguali, tutti diversi, tutti insieme” in occasione della Giornata Internazionale contro il razzismo. A questa manifestazione hanno partecipato un gruppo di ospiti del C.A.R.A., i quali, insieme agli studenti, hanno preparato una rappresentazione teatrale. Domenica 8 maggio 2016, un gruppo di ospiti, di nazionalità africana del C.A.R.A. di Brindisi- Restinco, ha preso parte alla nona edizione della “Maratona dei Popoli” a Mesagne (Br). Sono solo alcuni flash di una attività costante, intensa e piena di riscontri positivi a favore delle persone migranti, molto nota anche ai cittadini di Brindisi, e ripresa dai media locali.

– Auxilium cooperativa sociale

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La risposta degli autori dell’articolo

La lettera della Cooperativa Auxilium appare più una replica che una richiesta di rettifica. Noi non possiamo che confermare quanto scritto, che è frutto dei colloqui con decine di migranti e di quello che hanno raccontato. Abbiamo riportato in particolare le parti dei racconti comuni a più testimonianze. Il nostro scopo è far parlare e dare spazio ai diretti testimoni di comune funziona il sistema dei Cie e dei CARA. Ovviamente questa impostazione può non essere condivisa o piacere agli operatori per quanto in nessuna parte dell’articolo si siano espressi giudizi sul loro lavoro. A noi appare evidente che i servizi messi a bando siano in partenza insufficienti e inadeguati a fornire risposte. Questa evidenza, che non è imputata all’organo gestore, ma alla politica di tagli delle risorse e di gare al ribasso, è stata messa in luce anche recentemente da organismi parlamentari per l’intero sistema dei Centri. Qui di seguito comunque una risposta puntuale a quanto replicato da Auxilium.

1) L’ingresso con i rappresentanti della campagna “LasciateCIEntrare” è espressamente riportato nell’articolo. La decisione di indicare solo i nomi propri di quanti facevano parte della delegazione è di ordine squisitamente narrativo essendo stati gli ingressi singolarmente autorizzati dalla Prefettura competente ed essendo stati tutti i componenti della delegazione registrati. I dati sono quindi facilmente ricavabili da chiunque ne faccia richiesta. Chiaramente, poi, la responsabilità diretta dell’articolo è dei suoi estensori e non può essere estesa a terzi, anche se degli stessi si riportassero le generalità. L’accusa di Auxilium ai componenti della campagna appare immotivata.

2) Per quanto riguarda la questione del personale, la cooperativa fa il computo totale del personale impegnato nella gestione complessiva (anche amministrativa) dei due centri. Nel reportage viene indicato il numero degli operatori come indicati da bando e rapportato con la turnazione prevista dai contratti di lavoro e confermata dai responsabili della cooperativa nella visita. La presenza del personale (Operatori diurni 8 peratori per 150 ospiti + 1 ogni 40 o frazione superiore a 20 Operatori notturni 3 per 150 ospiti + 1 ogni 100 o frazione superiore a 50 ) e delle ore di servizi offerti è disciplinata dal capitolato di gara (qui disponibile sul sito della prefettura) e in nessun punto dell’articolo si sostenuto che l’ente gestore non garantisca quanto previsto dall’affidamento, né sono stati espressi giudizi di merito sugli operatori.

3) Prima di incontrare le persone recluse nel CIE, abbiamo incontrato e lungamente dialogato con il responsabile medico presente, molto disponibile ad interloquire con noi. Particolarmente si è disquisito delle condizioni che determinano l’isolamento sanitario e il trattamento delle persone con problematiche di tossicodipendenza (ci è stato anche sottoposto il registro delle sostanze psicotrope utilizzate) e sofferenza mentale. Si è anche affrontata e approfondita la questione del rapporto con la rete sanitaria territoriale.

4) Nel reportage non si fa mai cenno ad uno stato di completo abbandono della persona nigeriana con sofferenza psichica. Piuttosto si indica lo stato di evidente e confermata sedazione in cui lo abbiamo trovato e la denuncia da lui stesso fatta (e confermata dai suoi compagni di detenzione) della sua sofferenza. Si evidenzia l’assoluta inadeguatezza di quel luogo a prendersi cura di quella persona che ha bisogno di assistenza specialistica continua e che, secondo quanto indicato dal referente medico incontrato viene visitato dallo psichiatra ospedaliero che si reca nel CIE non più di una volta a settimana.

5) Siamo ben lieti che la cooperativa Auxilium denunci l’inadeguatezza strutturale di istituzioni come i CIE, la cui responsabilità certamente non può essere imputata al singolo ente gestore. D’altro canto l’articolo nella sua complessità dà particolarmente risalto a questo aspetto generale, accompagnandolo poi con le specifiche testimonianze fatte dalle persone recluse oltreché da alcune oggettive carenze strutturali verificate nel corso della visita, come quella del dormitorio del blocco C i cui intonaci sono corroso dall’umidità.

6) Il tempo di durata della visita, prima al Cie e poi al Cara è stato di circa quattro ore. L’ingresso e l’uscita, così come l’identità dei componenti, sono registrati dai militari posti sia al presidio esterno che in quello che precede l’ingresso al Cie. La visita al Cara, complessivamente è durata ca. 50 minuti e si è concentrata esclusivamente sui cointaner dove sono ospitati i migranti. Dei cinque componenti la delegazione, chi scrive ha avuto dialoghi diretti con le molte persone “ospitate” proprio all’interno di alcuni di questi container, mentre gli altri dialogavano con gli operatori della cooperativa. In questo incontro, “sfuggito” ai responsabili di Auxilium, sono emerse le lamentele delle persone ospitate nel Cara, a partire da quella della qualità del cibo. Da una verifica olfattiva su alcune vaschette confezionate aperte ai componenti della delegazione, tali lamentele sono parse fondate.

7) L’insufficienza delle attività rispetto all’alto numero di presenti è emersa unanime dai racconti delle persone ospitate nel Cie quanto nel CARA. Nell’articolo non si mette in dubbio che l’ente realizzi le attività previste dal capitolato, ma si raccolgono testimonianze che appaiono confermare quanto evidenziato in generale sull’intero modello di accoglienza dalla Commissione parlamentare straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, nel Rapporto sui Centri di Identificazione ed Espulsione in Italia, 2016 quando rileva che “attualmente è che negli ultimi anni per effettuare le gare d’appalto per l’affidamento della gestione dei centri, si è provveduto con la modalità a ribasso e ciò inevitabilmente comporta un abbassamento della qualità dei servizi forniti ai trattenuti” (pag.28)

8) Condividendo poi l’idea di realizzare attività esterne che contribuiscano all’integrazione territoriale, sarebbe forse necessario garantire anche l’accessibilità alle stesse, ad esempio attraverso un adeguato servizio di trasporto dato l’isolamento della struttura e la sua distanza dalla città di Brindisi che alcuni dei ragazzi coprono con delle biciclette.

9) Nell’articolo abbiamo detto che ai migranti è fornita una bottiglia d’acqua. E’ corretto specificare che è quella in plastica da 2 litri di una nota marca di acque minerali (VERA). Le persone ospitate hanno lamentato la sua insufficienza, anche perché destinata a coprire tutte le esigenze delle ore notturne durante le quali viene sospesa l’erogazione di acqua corrente nel Cara. Sospensione che gli stessi responsabili della cooperativa hanno confermato.

10) Le condizioni di sovrafollamento sono state confermate nel corso della visita dai responsabili della cooperativa e dal numero di presenti nel CARA superiore alla sua capienza. L’abbiamo verificato anche personalmente nei container destinati all’accoglienza. In nessun modo nell’articolo tale sovraffollamento è imputabile o imputato all’ente gestore.

– Dario Stefano Dell’Aquila e Antonio Esposito

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