Stefano Allievi e Gianpiero Dalla Zuanna,Tutto quello che non vi hanno mai detto sull’immigrazione
Laterza, 160 pagine, 12 euro

Se nei prossimi vent’anni i paesi ricchi dovessero chiudere le frontiere, i loro abitanti in età lavorativa diminuirebbero di più del 10 per cento, mentre aumenterebbero drammaticamente quelli dei paesi poveri. In altre parole, si aggraverebbe ulteriormente lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro che da due secoli rappresenta la molla fondamentale per la migrazione. In questo contesto mondiale, l’Italia rappresenta un caso estremo. Per mantenere costante la popolazione in età lavorativa, dovremmo accogliere 325mila immigrati all’anno.

Gli autori partono da questi dati e realizzano un’analisi chiara e informata per dimostrare che gli immigrati non rubano il lavoro, che l’integrazione, in primo luogo scolastica, sta già avvenendo, che gli stranieri sono vittime più che responsabili di crimini e che l’arrivo dei migranti non rappresenta un’emergenza. Le leggi in vigore, sostengono gli autori, non impediscono l’ingresso dei migranti nel nostro paese ma lo rendono difficile, costoso e irregolare, favorendo tutti quei fenomeni che sono di solito usati come uno spauracchio contro gli stranieri: i conflitti per il lavoro, l’aumento della criminalità, la mancata integrazione. È arrivato il momento di cambiare le leggi.

Questo articolo è stato pubblicato il 13 maggio 2016 a pagina 90 di Internazionale, con il titolo “Il cambiamento necessario”. Compra questo numero| Abbonati

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